Comunicato della FAI

Comunicato stampa:

Grave violazione della libertà d’espressione

In questo paese la libertà di parola è uno slogan da sbandierare nelle manifestazioni ufficiali o un privilegio riservato a pochi: le voci fuori dal coro dell’espressione mercificata e di stato non possono godere di tale diritto.

Il questore di Torino, perfettamente in linea con il proprio ruolo di "difensore delle libertà democratiche", ha vietato il presidio che il comitato cittadino "Sindon busters" aveva già da un mese convocato al Balon dalle 11 alle 17 di sabato 23 maggio. La manifestazione doveva essere un momento della campagna di controinformazione iniziata il primo maggio sulla kermesse che il clero con il concreto appoggio delle amministrazioni comunale, regionale e provinciale ha allestito in città, un momento per denunciare lo sperpero di denaro pubblico per una manifestazione che coinvolge solo una parte della popolazione, in una città in cui le varie amministrazioni tagliano i servizi sociali ma sovvenzionano a piene mani il clero.

Il questore ci ha informato che vieta la manifestazione "per lo spirito apertamente polemico nei confronti delle celebrazioni connesse all’ostensione della Sacra Sindone" In una parola ci ha informato che in questa città non esiste il diritto di esprimere un’opinione diversa, né di esprimere un punto di vista critico sulla religione cattolica, che oggi più che mai, al di là della forma, è religione di stato. Nel 1900 la regia polizia vietò a Roma una celebrazione del rogo di Giordano Bruno in Campo de fiori con motivazioni di ordine pubblico analoghe a quelle oggi accampate dal "democratico" questore di Torino.

La Federazione Anarchica Torinese non accetta di farsi tappare la bocca e saprà affermare con intransigente fermezza la difesa della libertà. Una libertà che ancora una volta tentano di calpestare.

Torino, 20 maggio 1998

Invitiamo tutte le associazioni laiche, i sindacati di base, i centri sociali ed ogni sincero amante della libertà a far sentire la propria voce, emettendo comunicati stampa e spedendo fax di protesta al questore di Torino (fax 011 5588045)