Verità e integrazione: La filosofia della storia di G.W.F. Hegel

La realtà è dinamismo. E' vita, azione. Non c'è nulla in essa che faccia pensare a staticità (ad eccezione di alcune persone!). La stessa conoscenza nasce dalla contrapposizione netta e necessaria tra il "questo" (il soggetto), ed il "questi" (l' oggetto). Se tali presupposti sono giusti, è innegabile che non possa esistere un qualcosa, e quindi anche una verità, che sia fissa, immutabile e statica tale che, in un certo momento si possa dire: "Fermati, o pensiero, la verità è questa!". La parola d' ordine deve essere "storicizzare" ogni situazione, ogni comportamento. Ciò tuttavia non vuol dire che nell' analisi della Storia possiamo approvare comportamenti deviati in nome di una non meglio precisata "esigenza storica". Ogni comportamento deve essere valutato obbligatoriamente attraverso l'ottica dell' interazione, e sopratutto della conciliazione fra gli esseri umani. Questo risulta evidente sopratutto se osserviamo con attenzione ogni storia , anche quella del più semplice essere umano. Nessuno può affermare con cognizione di "essersi fatto da sè". A rigore, infatti, ciò significherebbe che nella sua esistenza non vi sia stata nessuna ingerenza da parte di cose,animali e persone. Ognuno di noi è, invece, indiscutibilmenete plasmato dai genitori che lo hanno allevato, dalla nazione in cui è cresciuto, dalla città e persino dal quartiere in cui ha vissuto. A questo punto la domanda da porsi ptrebbe essere: "Da dove comincia tutto ciò?". La risposta Hegeliana è sconvolgente: Da una necessità intrinseca della vita. Non ha senso infatti chiedersi da dove essa cominci, bensì come essa sia fatta, quali sono i fattori che la plasmano, la indirizzano. Si potrebbe obbiettare che in tal modo la domanda è stata solo aggirata. In realtà alla domanda circa il dove la vita cominci, non vi è, e non vi può essere una risposta soddisfacente. Infatti ogni pseudo realtà che si possa indagare in tale direzione è ovviamente, in quanto trascendente nel senso più rigoroso del termine, inindagabile dal punto di vista delle strurrure mentali del nostro conoscere. Ne consegue che la verità è che : qualcosa di fisso, immutabile, non esiste. Non esiste una "definizione" della realtà. Esiste invece un metodo, un modo per comprenderla, e per cercare di fare di questo mondo il migliore dei mondi possibili.

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scientific panteism.
L.S.S. A. Labriola.

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