L’isola
e il "sacro" costituisce il tema centrale di un ciclo di conferenze,
incontri e dibattiti che l’Associazione Culturale Oebalus ha ideato per
lo studio del fatto religioso sull’isola di Capri, dal periodo "preistorico"
fino ai nostri giorni.
L’iniziativa,
che ha come obbiettivo non l’analisi dell’essenza della religione bensì
delle sue manifestazioni storiche, benché circoscritta tematicamente
all’isola di Capri, vuole porsi più che altro come un laboratorio
di educazione civica, una forma di conoscenza e di confronto dove la storia
dell’isola di Capri possibilmente si ponga come la storia di un’isola
ed il "sacro" venga inquadrato in un’ottica che prescinda da ogni prospettiva
etnocentrica.
Se è
vero che fede e religiosità hanno costituito spesso un fattore
di rivendicazione etnica e di antagonismo viscerale, è altresì
vero - e su questo versante vuole esplicitamente agire l’iniziativa che
si promuove - che la dimensione del "sacro" ha di frequente rappresentato
un punto di incontro, una forma di "contatto", uno scambio interculturale,
un modo particolare di conoscere, prim’ancora che "se stesso", l’"altro
da sé".
E in questo
senso l’isola, non come metafora dell’isolamento e della chiusura, ma
del "passaggio" e del "contatto", si pone come uno dei campi privilegiati
per l’indagine e, in prospettiva, come laboratorio culturale di primo
livello per la costruzione di una società coscientemente aperta
ad una sua futura composizione multietnica.
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