Sabato 20 dicembre 1997
alle ore 18.00
presso il Centro Congressi, vico Sella Orta, Capri
si terrą un incontro sul tema
Il rischio vulcanico nell'area napoletana
Interverranno
Lucia Civetta
Direttore Osservatorio Vesuviano
Giovanni Orsi
Ordinario di Vulcanologia - Osservatorio Vesuviano
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Nell'area vulcanica napoletana
insistono tre vulcani attivi: il Somma-Vesuvio, la caldera dei Campi Flegrei
ed il campo vulcanico dell'isola d'Ischia.
Tutti questi vulcani hanno
dato eruzioni in tempi storici. Le ultime eruzioni sono avvenute al Vesuvio
nel 1944, nella caldera dei Campi Flegrei nel 1538 ed all'isola d'Ischia
nel 1302. Il persistente stato d'attività di questi vulcani è
testimoniato dall'attività fumarolica e sismica e dalle deformazioni
del suolo. L'area circostante la città di Pozzuoli, nella parte
centrale della caldera dei Campi Flegrei, negli ultimi 28 anni è
stata interessata da due crisi bradisismiche che hanno prodotto un sollevamento
massimo del suolo di m. 3.50. Tutti questi elementi contribuiscono a definire
altamente pericolosi i tre vulcani.
La presenza di oltre due
milioni di persone e di tutte le infrastrutture necessarie alla loro vita
nei dintorni e direttamente sopra questi vulcani, fa sì che il rischio
vulcanico sia molto elevato. Tale rischio è andato aumentando negli
ultimi decenni proporzionalmente all'urbanizzazione delle aree esposte
ai pericoli vulcanici.
In questo quadro, il Dipartimento
della Protezione Civile, la Prefettura di Napoli e l'Osservatorio Vesuviano
stanno compiendo una serie di azioni aventi come finalità la mitigazione
del rischio vulcanico. Al momento sono in fase di aggiornamento piani di
emergenza da attuare in caso di ripresa dell'attività, sia al Vesuvio
che nella caldera dei Campi Flegrei.
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