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HUMUS

IL terreno

Il terreno viene normalmente considerato un semplice supporto per le attività umane ed il posto su cui crescono le piante e vivono gli animali , in realtà è esso stesso ambiente per la vita di una miriade di organismi viventi (funghi , batteri , alghe , lombrichi , insetti ecc.), pari ad un peso che raggiunge facilmente i 2.000 kg ad ettaro ; per fare un confronto si consideri che in un paese densamente popolato come l'Italia su di un ettaro vivono mediamente poco più di 100 kg di uomini e 200 kg di animali . A tutta questa vita va aggiunta la sostanza organica che deriva direttamente sia dai viventi nel terreno che dai vegetali , si trova in percentuale molto varia con una media dell'1-3% , 30.000-120.000 kg/ha . Il terreno è quindi sia un immenso ambiente vivente che il detentore di grandi quantità di carbonio sotto forma organica .

 

 

L'humus

La sostanza organica nel terreno è per il 10-15% sotto forma di residui vegetali o animali che hanno subito alterazioni poco profonde , la parete restante è humus che si presenta allo stato colloidale e che per la sua forte capacità di imbibizione e per la sua sofficità , supera tutti gli altri colloidi inorganici del terreno . Deriva da tutti i residui organici che possono giungere nel terreno , è tuttavia assolutamente predominante la materia derivante dai vegetali superiori , che una volta arrivati nel terreno subiscono una lenta trasformazione per azione meccanica , chimica e chimico-biologica operata dai numerosi microrganismi umificanti . L'humus è costituito da un complesso di sostanze contenenti più carbonio e meno ossigeno ed idrogeno rispetto alla materia originale (cellulosa , lignina , proteine ecc.) , risultato di un processo di parziale decomposizione ma soprattutto di sintesi , sfociante nella produzione di sostanze caratterizzate da una complessità notevolmente superiore a quella del materiale di partenza , è il prodotto della policondensazione di molecole aromatiche , eterocicliche , alifatiche . Inoltre l'humus si lega ai minerali argillosi complessando le micelle in unità sempre più grandi strutturando così il terreno e rendendo disponibili i sali minerali ; se da una parte quindi la sua molecola tende a diventare sempre più complessa , grazie a nuove reazioni di condensazione , coinvolgenti anche macromolecole organiche e argillose , dall'altra soggiace ad un lento ma continuo processo catabolico , sia ossidativo che demolitivo liberando così carbonio sotto forma di CO2 e gli elementi nutritivi che gli erano associati . L'humus ha quindi caratteristiche uniche nella materia organica , è l'unico caso in cui complesse molecole organiche si trovino ad essere direttamente e strettamente unite con il mondo minerale , avendone al contempo continui scambi e mantenendo una struttura relativamente stabile e però evolvente nel tempo .La composizione chimica elementare dell'humus è nella media costituita dal 55% di carbonio , 36% di ossigeno , 5% di azoto e 4% di idrogeno , ed è perciò caratterizzato da un rapporto fra carbonio e azoto pari a 10 ed in peso il carbonio rappresenta il 50% .

 

 

Perdite di humus

I primi 30 cm di un terreno mediamente pesano 4.000 tonnellate ad ettaro , considerando il 2% di humus si hanno 80 tonnellate che con una mineralizzazione del 2% annuo danno 1,6 t pari a 0,8 t di carbonio che torna nell'atmosfera sotto forma di CO2 , pertanto in mancanza di apporti di sostanza organica il contenuto si dimezza ogni 35 anni .L'humus che risulta più stabile , a parità delle altre condizioni è quello che deriva da vegetali con alto contenuto di lignina. L'indice di mineralizzazione può essere molto più elevato se si praticano tecniche agricole scorrette quali le lavorazioni eccessivamente profonde e o troppo frequenti , lasciare privo di vegetazione , specie nei mesi più caldi il terreno , bruciare i residui colturali ecc. ; fino ad arrivare alla scomparsa in pochi anni dell'humus , come avviene nei processi di desertificazione o di laterizzazione che possono derivare dalla rimozione della copertura vegetale e della messa a coltura dei terreni tropicali , L'IPCC calcola che è dell'ordine delle centinaia di milioni di tonnellate annue la CO2 emessa nell'atmosfera per quest'ultima causa.

L'utilità dell'humus

Come abbiamo già visto , oltre a creare e mantenere la struttura del terreno , rendere solubili i sali e liberare tramite la propria mineralizzazione l'azoto , l'humus grazie alla sua densità molto inferiore ( al 2% in peso occupa il 6-8% in volume) permette il passaggio ed il ricambio dell'aria nel terreno , fondamentale sia per le radici che per gli organismi aerobici .La sua natura colloidale consente inoltre di trattenere grandi quantità d'acqua ostacolando l'erosione e rilasciandola poi gradualmente alle colture . Agisce come un serbatoio-volano dell'acqua nel terreno , funzione che diventerà sempre più indispensabile visto il previsto aumento delle precipitazioni e la loro accentuata variabilità in seguito all'effetto serra.