INTERPLANETARY

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SETTEMBRE '98

LA SONDA GALILEO SCOPRE CHE GLI ANELLI DI GIOVE SONO FORMATI DALLA POLVERE DEI SUOI SATELLITI (15 SETTEMBRE 1998)

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Di Douglas Isbell, Jane Platt e David Brand

Secondo gli ultimi studi compiuti dalla sonda Galileo, l'intricato sistema di anelli gioviano si sarebbero formati dalla polvere derivata dagli impatti di meteoriti con la superfice di quattro dei suoi satelliti più interni: Amantea, Thebe, Adrastea e Methis.

ARRIVO ALLA NASA DEL 2° MODULO DELLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE (4 SETTEMBRE 1998)

Di Dwayne Brown e James Hartsfield

La Boeing ha consegnato alla NASA il primo modulo statunitense della futura stazione spaziale internazionale. Il modulo "Unity" servirà ad unire (tenendo quindi fede al proprio nome) e a collegare diverse parti della stazione.

L'Unity verrà lanciato il 3 dicembre di quest'anno, a bordo dello Space Shuttle Endeavour, due settimane dopo il lancio del modulo russo Zarya ( lancio che verrà effettuato dal cosmodromo di Baikonur in Kazakstan, lo stesso che lanciò lo Sputnik).

Al progetto della stazione spaziale internazionale, che sarà completato entrò 5 anni, lavorano 16 nazioni, formando così la più grande cooperazione internazionale nella storia dell'astronautica. Le nazioni che lavorano al progetto sono : gli USA, gli stati facenti parte dell'ESA, la Russia, il Giappone ed il Canada. Lavorano su commissione della Nasa inoltre l'Italia (che comunque già contribuisce al progetto in quanto facente parte dell'ESA) ed il Brasile.

 

RILEVATA UNA MAGGIORE PRESENZA DI ACQUA SULLA LUNA (3 SETTEMBRE 1998)

 

Di David Morse

NASA Ames Research Center, Moffet Field, CA

Secondo gli scienziati che stanno studiando i dati della sonda LUNAR PROSPECTOR, i due poli lunari potrebbero contenere fino a sei milioni di metri cubi di ghiaccio d'acqua, un dato dieci volte maggiore di quello stimato in precedenza.

Il maggior numero di dati forniti dalla sonda fa concludere che le rilevazioni fatte nei crateri dei due poli lunari possano essere spiegate solo ammettendo l'esistenza del ghiaccio, e non possono essere attribuite a delle concentrazioni di idrogeno proveniente dai venti solari, una delle ipotesi iniziali.

Gli scienziati della missione hanno potuto anche studiare dei forti campi magnetici lunari, delle nuove concentrazioni di massa sulla superficie( mascon) e hanno compiuto una nuova mappatura della geografia selenica. Le nuove scoperte saranno pubblicate sul numero di settembre sulla rivista Science.

"Il programma Apollo" sostiene il Dottor Carl Pilcher, direttore scientifico del programma di esplorazione del sistema solare NASA, "ci ha fornito le basi della conoscenza lunare. Il Lunar Prospector sta aumentando i nostri dati per ottenere una visione completa del nostro satellite."


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