IL LEGNO

  
 INDICE DELLA RICERCA  
INTRODUZIONE 
STRUTTURA DEL LEGNO 
ANELLI D'ACCRESCIMENTO 
CARATTERISTICHE DEI LEGNAMI 
PROPRIETÀ FISICHE 
PROPRIETÀ MECCANICHE 
PROPRIETÀ TECNOLOGICHE 
I DIFETTI DEL LEGNO 
I TIPI DI LEGNO 
PRODOTTI FORESTALI 
ATTREZZI PER LAVORARE IL LEGNO 
MACCHINE PER LAVORARE IL LEGNO 
SCHEMA DI PRODUZIONE DEL LEGNO 
L'INDUSTRIA DEI PANNELLI 
LA LONGEVITÀ DEGLI ALBERI 
 


INTRODUZIONE 

Col nome legno si intende quella parte del fusto, dai rami alle radici dei vegetali arborei che si trova aldisotto della corteccia; è formato prevalentemente da fibre e vasi e, nella pianta, ha funzione vascolare e di sostegno. 
Il legno ha un peso specifico apparente (peso di un metro cubo o stero) generalmente inferiore all'unità, per questo galleggia sull'acqua. 
Il legno, usato dall'uomo sin da epoca preistorica (palafitte, capanne, utensili), trova tuttora molteplici impieghi nell'arte, nell'industria e nell'edilizia. 


STRUTTURA DEL LEGNO 

Il legno si divide in cinque zone differenti
1) corteccia: Rivestimento esterno, ha la funzione di proteggere la pianta da intemperie ed attacchi di insetti. 
Utilizzata per produrre coloranti, sugheri, tannino, resine. 
2) libro: Strato formato dafibre lunghe e flessibili; è attraversato dalla linfa. 
3) cambio: Strato elastico in cui si formano, ogni anno, gli anelli di accrescimento. 
4) parte legnosa: Strato molto ampio che arriva fino al centro dalla pianta. In questo strato ci sono: 
- verso l'esterno, una zona costituita da cellule sia vive che morte, dove si verifica il passaggio della linfa (alburno
- all'interno, una zona formata solo da cellule morte, dove la linfa non scorre più (durame); questa zona è più scura, più compatta, più resistente, più dura e più pesante dell'alburno. 
5) midollo: Parte centrale del tronco, costituita da cellule spugnose che scompaiono nelle piante vecchie.   

 
Figura 1 - Sezione di un tronco 
  
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ANELLI D'ACCRESCIMENTO 

Sono anelli concentrici presenti nel cambio, che derivano dall'accrescimento annuale del fusto. Sono costituiti da un tessuto meno compatto formatosi in primavera e da uno più compatto formatosi in estate e in autunno. In inverno la vegetazione si arresta. Ogni anello corrisponde ad un anno della pianta: in questo modo è possibile calcolare l'età di una pianta. Questo concetto è valido solo in zone dove c'è l'alternanza delle stagioni, cioè in luoghi temperati. 

 
Figura 2 - Anelli d'accrescimento 

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CARATTERISTICHE DEI LEGNAMI 

Chimicamente il legno è costituito da cellulosa (50-60%), polisaccaride che prevale nei tessuti giovani, lignina (20-30%), prodotto incrostante abbondante negli strati più vecchi del legno, sostanze minerali, acqua (40% nel legno fresco), (15% in quello stagionato) e eventualmente da tannino, gomme, resine, etc... 

Tecnicamente i legnami si dividono in tre gruppi: 

A) LEGNI PER L'USO INDUSTRIALE: Comprendono legni concianti, legni tintori, legni odorosi, legni medicinali, legni da cui vengono estratte resine, legni usati nella preparazione della cellulosa, etc... 

B) LEGNAMI DA LAVORO (veri e propri): Usati per le loro proprietà tecniche (durezza, compattezza, omogeneità, lavorabilità, resistenza alla trazione, alla compressione, alla torsione, etc...). Comprendono:  C) LEGNAMI DA ARDERE: Utilizzati direttamente come combustibili o trasformati in carbone. 
Si possono anche classificare nel seguente modo: 
secondo la provenienza: legnami resinosi (larice, pino, abete) 
latifoglie (pioppo, castagno, betulla, noce, faggio, frassino) 
legnami esotici (mogano, teak, palissandro, ebano) 
secondo la durezza: legni duri (quercia, olmo, noce, ciliegio) 
legni dolci o teneri (abete, betulla, tiglio, pioppo) 
secondo l'impiego: legnami da pregio (noce, acero, mogano, mansonia) 
legnami da opera 
legnami adatti all'industria della sfogliatura o del compensato (pioppo, betulla, faggio) 
legnami da impiallacciatura (noce, mogano, mansonia) 
legnami adatti alla produzione di cellulosa e di pasta di legno (pioppo, abete, eucalipto) 
legnami adatti alla produzione di pannelli fibrosi e truciolati 

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PROPRIETÀ FISICHE 
colore:   bruno [noce, castagno, quercia] 
              rossastro [larice, tasso, legni tropicali] 
              giallo [gelso] 
              nero [ebano] 
odore: Ogni legno ha un odore caratteristico che dipende dai compositori volatili dei succhi, degli oli, delle resine. L'odore può essere percettibile solamente quando il legno è fresco oppure può persistere fin dopo la stagionatura, ciò dipende dal tipo di legno. 
disegno: E'condizionato da vari elementi: lucentezza, grana e venatura, che dipendono dal taglio, longitudinale, radiale o trasversale. Se il legno deve essere impiegato con fini estetici, si cerca di evidenziarne i disegni più belli e appariscenti. 
ritiro e dilatazione: Il legname è continuamente soggetto a un ritiro (o contrazione) per perdita di umidità e a una dilatazione (o rigonfiamento) per assorbimento di umidità. Contrazione e rigonfiamento variano in ogni tipo di albero a seconda del senso in cui avviene la contrazione. 
massa volumica: Consiste nel rapporto tra la massa (in kg) e il volume (in dm3). Varia a seconda del tipo di legno e del grado di umidità (quantità d'acqua contenuta). 

Gli alberi appena abbattuti hanno una massa volumica allo stato fresco più alta di quelli stagionati che hanno un'umidità del 12-15 %. 

MASSA VOLUMETRICA (Kg/dm3)
Piante Resinose
Latifoglie
Piante esotiche
Abete bianco 
0,47
Acero montano 
0,67
Balsa 
0,05 - 0,20
Abete rosso 
0,45
Betulla 
0,65
Ebano 
1,00 - 1,20
Cipresso 
0,62
Castagno 
0,58
Hickory 
0,70 - 0,85
Cirmolo 
0,58
Ciliegio 
0,62
Mansonia 
0,62 - 0,70
Ginepro comune 
0,62
Faggio 
0,75
Mogano 
0,50 - 0,60
Larice 
0,66
Frassino 
0,72
Okoumé 
0,40 - 0,50
Pino d'Aleppo 
0,81
Noce 
0,72
Palissandro 
0,40 - 0,90
Pini domestico 
0,62
Olmo 
0,62
Teak 
0,62 - 0,68
Pino marittimo 
0,62
Ontano 
0,52
Pino silvestre 
0,55
Pioppo 
0,40
Tasso 
0,76
Platano 
0,69
Robinia 
0,79
Rovere 
0,76
Salice 
0,45
Tiglio 
0,65
Tabella 1 - Massa volumica degli alberi

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PROPRIETÀ MECCANICHE 

Le proprietà meccaniche indicano la resistenza di un legname sottoposto a trazione, compressione, flessione, etc...; questa resistenza varia a seconda della direzione degli sforzi: direzione assiale (lungo le fibre), direzione radiale (perpendicolari agli anelli annuali), direzione tangenziale (tangente agli anelli annuali). 
   Figura 3 - Compressione e flessione del legno

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PROPRIETÀ TECNOLOGICHE  

I DIFETTI DEL LEGNO 

I difetti che il legno può rappresentare sono i seguenti, raggruppati secondo la causa d'origine: 

1) Difetti dovuti ad agenti atmosferici (vento e gelo): 
Provocano sfaldature interne dovute alla precoce morte di gruppi di tessuto, pena l'indebolimento delle difese della pianta. 

2) Difetti dovuti ad agenti patogeni (funghi e insetti): 
I funghi provocano il disfacimento di gruppi di cellule, gli insetti scavano "gallerie" all'interno della massa legnosa, intaccandone la resistenza. 

3) Difetti dovuti ai rami: 
I rami, aventi un andamento diverso dell'asse principale del fusto, presentano gruppi di tessuti diversamente orientati; si vengono così a creare al taglio i cosiddetti nodi del legno, particolarmente dannosi, che provocano distorsioni del legno in opera. I nodi del legno possono però in alcuni casi costituire un pregio; nella radice il diverso e irregolare andamento di alcuni gruppi di tessuti forma dei suggestivi disegni ampiamente sfruttati dai mobilieri a scopo decorativo. 

4) Difetti dovuti a una cattiva stagionatura: 
Le tavole possono imbarcarsi, curvarsi o svergolarsi 
5) Atro: 
Un difetto nella costituzione del legno è la cipollatura (il distacco parziale o totale tra due o più anelli). 


 
Figura 4 - Difetti del legno 

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I TIPI DI LEGNO 

Nome Caratteristiche Impiego
abete  tenero, leggero, abbastanza elastico  costruzioni, serramenti, casse armoniche 
acero europeo  abbastanza pesante, duro  rivestimenti di mobili, a scopo ornamentale 
acero nordamericano  abbastanza pesante, duro  rivestimenti di mobili, per impiallacciatura 
betulla finlandese  elastica, resistente  sci, bastoni, nell'industria aeronautica 
castagno  semiduro, forte, elastico, resistente all'umidità  pali, palafitte, serramenti 
douglas  pesante, elastico, molto resistente  serramenti estremi di lusso 
ebano  pesante, resistente  ebanisteria, strumenti musicali, oggetti d'arte 
faggio  resistente, tranne che al vapore  traversine di rotaie, compensato, mobili, impiallacciature, serramenti, pavimenti 
frassino ulivato  resistente, duro, compatto  impiallacciatura di molti mobili 
larice  compatto, robusto, resistente all'umidità ricco di resina  traversine ferroviarie, mobili, infissi, interni ed esterni di pavimentazioni 
mogano  molto duro e compatto, di lunga durata  lavori di ebanisteria, mobili, costruzione di imbarcazioni 
noce  pesante, resistente, flessibile, di lunga durata  mobili di lusso, lavori di intaglio, strumenti musicali, serramenti 
olmo  duro, pesante, molto resistente  rivestimenti di mobili, sculture 
palissandro  duro, pesante, resistente  ebanisteria, mobili di lusso, pianoforti 
pino  tenero, profumato, ricco di resina  traversine ferroviarie, serramenti, imbarcazioni, pali 
pioppo  leggero, facilmente lavorabile  rivestimenti di mobili per lavori d'intarsio 
pitch-pine  elastico, resistente, di lunga durata  serramenti esterni, intelaiatura, costruzioni navali 
robinia  resistente, dura  industria mobiliera di lusso, rivestimenti raffinati 
rovere  pesante, duro, elastico, resistente  serramenti, pavimenti, ponti, costruzioni navali 
ulivo  molto duro, pesante, compatto  ebanisteria minuta, scultura, intagli, impiallacciatura 
Tabella 2 - Tipi di legno

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PRODOTTI FORESTALI  La prima raccolta del sughero si chiama demaschiatura; la pianta, la quale deve avere un'età superiore ai quindici anni, viene incisa sulla corteccia ad una altezza che varia da 30-50 cm da terra a 2 mt d'altezza. Vengono praticate due incisioni circolari e due tagli verticali, ottenendo due plance semicilindriche. Questo processo non danneggia l'albero, infatti il sughero è uno strato inerte (bisogna fare attenzione a non incidere il libro, la zona dove nasce il sughero, se no se ne arresterebbe la formazione). Il sughero maschio è un prodotto grossolano, poco elastico e con molte screpolature. Il nuovo sughero invece è soffice, elastico e compatto. Le plance di sughero sono sottoposte ad alcune lavorazioni, l'abbattitura per migliorarne le caratteristiche. 

Il sughero ha una massa volumica variabile da 0,10 a 0,22 kg / dm3, è impermeabile ai liquidi e ai gas ed è un conduttore di calore, di elettricità e di suono. I principali impieghi del sughero sono: la fabbricazione di trucioli, di galleggianti da rete e salvagenti, di isolanti e di agglomerati come la sugherina (usata per rivestimenti e guarnizioni e per la fabbricazione del linoleum). 
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ATTREZZI PER LAVORARE IL LEGNO  SARACCO: sega a lama libera dentata di forma trapezoidale con impugnatura 
SARACCO CON COSTA: simile alla precedente, col bordo di acciaio nella parte superiore 
ARCHETTO DA TRAFORO: ha un intelaiatura di ferro a forma di U, con una finissima lama fissata con due viti a galletto ed una manopola per l'impugnatura; viene usato per tagliare il compensato  MENAROLA: è un trapano a mano munito di una manovella ricurva che aumenta il movimento rotatorio 
SUCCHIELLO: utile per eseguire fori di modeste dimensioni 
TRAPANO A MANO: utile per eseguire fori di grandi dimensioni; è munito di due ruote dentate coniche; la punta è fissa  RASPA DA LEGNO: utensile d'acciaio temperato, a forma allungata, su cui ci sono dei denti che asportano il legno trasformandolo in trucioli; è simile alle lime per metalli, ma possiede una dentatura più grossa 
PIALLETTO: usato per lavorare superfici piatte; è formato da un ceppo di legno duro o di metallo levigato e di un attrezzo d'acciaio chiamato ferro, inserito in una apposita buca insieme ad un cuneo di legno che serve a tenerlo fisso nella sua sede  MAZZUOLO: è tutto di legno 
MARTELLO: costituito da un manico di legno e una testa d'acciaio; viene usato per battere i chiodi  TRAPANO ELETTRICO PORTATILE 
TRAPANO MULTIUSO 
LUCIDATRICE ELETTRICA 
SEGA ELETTRICA  CACCIAVITE: usato per avvitare e svitare viti 
TENAGLIE: usate per stringere gli oggetti e per estrarne chiodi 
PINZE: hanno vari usi: stringere, serrare, piegare, afferrare, tagliare fili 
MORSE: utilizzate per tenere fermo il pezzo di legno durante la lavorazione; vanno fissate ad un banco. 

 
Figura 5 - Attrezzi per lavorare il legno 

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MACCHINE PER LAVORARE IL LEGNO 

PIALLA A FILO: La tavola da piallare viene posta sulla tavola d'entrata e spostata a mano; l'utensile, munito di due coltelli che sporgono dal piano d'alimentazione, asporta il materiale. La parte piallata scorre sul piano d'uscita

PIALLA A SPESSORE: Viene utilizzata per ottenere tavole con spessore prefissato. La tavola viene poggiata su un piano di scorrimento regolabile e viene trascinata da due rulli. 

 
Figura 6 - Pialla a filo 
 
Figura 7 - Macchine per lavorare il legno 


SEGA A NASTRO: Ha una lama costituita da un filo d'acciaio teso che attraversa la tavola grazie ad un foro. Il filo è guidato da due guide
SEGA A DISCO: Utile per produrre listelli dritti e piccoli; la lama è costituita da un disco d'acciaio dentato. 
MORTASATRICE: Utilizzata per scavare incavi per incastri. 
FRESATRICE: Serve per fabbricare superfici sagomate. 
TORNIO DI LEGNO: Serve per fabbricare forme derivate da solidi di rotazione. 
Lo sviluppo dell'informatica ha portato allo sviluppo di macchine capaci di segare, ferrare,piallare, fresare e tornire, dove i diversi utensili sono fatti funzionare da un solo motore centrale e comandati da apparecchiature elettroniche. 

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SCHEMA DI PRODUZIONE DEL LEGNO 

Le seguenti operazioni sono quelle necessarie per la trasformazione della pianta in legname: 

1) abbattimento: L'abbattimento delle piante avviene generalmente in inverno. Il tronco viene tagliato nella posizione scelta e fatto cadere; prima di fare ciò è opportuno fare una sramatura per non danneggiare gli altri alberi. L'abbattimento viene eseguito con la motosega

2) sramatura: La sramatura consiste nel tagliare i rami prima o dopo l'abbattimento. Se si vuole far perdere molta umidità al legno si lasciano attaccati i rami al tronco fin che la chioma non avvizzisce: infatti la traspirazione delle foglie accelera il fenomeno. I rami vengono utilizzati come combustibile. 

3) scortecciatura: La scortecciatura del fusto avviene solitamente dopo l'abbattimento, per favorirne l'essiccazione e il trasporto. Alcune volte la corteccia viene lasciata per rallentare l'essiccazione o per difendere il tronco da muffe e funghi parassiti. Questa operazione può essere eseguita a mano o a macchina. 

4) depezzatura o troncatura: Consiste nel tagliare i tronchi in pezzi più piccoli, a seconda dell'uso. Ciò viene eseguito con motoseghe. 

5) trasporto: Il trasporto è un problema importante perché incide sul prezzo del legname.  6) lisciviazione: E' il procedimento che elimina dal legno quelle sostanze che possono imputridire. Viene realizzato con un lavaggio ad acqua corrente. E' preferibile però eseguire una vaporizzazione: i tronchi vengono accatastati in una cella e investiti da un vapore con una umidità del 100% e ad una temperatura di 90°-100° C. 

7) taglio e stagionatura: I tronchi vengono conservati in depositi all'aria aperta, in cataste o nell'acqua, in questo modo vengono mantenuti morbidi. Successivamente questi vengono tagliati con seghe elettriche in tavole o travi. Le tavole vengono poi sottoposte a una stagionatura naturale o artificiale. 

STAGIONATURA NATURALE: Le tavole vengono messe in cataste ben areate, sollevate dal suolo e protette da tettoie: l'acqua evaporerà spontaneamente. La durata della stagionatura naturale dipende dal tipo di legname, dal suo contenuto iniziale d'acqua, dallo spessore iniziale delle tavole, dalle condizioni atmosferiche iniziali. 

STAGIONATURA ARTIFICIALE: Viene effettuata sistemando il legname in cataste in un apposito locale che viene poi invaso da fumi caldi o da vapore acqueo. Questa operazione dura pochi giorni. 


 
Figura 8 - Schema di produzione del legno
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L'INDUSTRIA DEI PANNELLI 

Nell'industria dei mobili il legno è maggiormente utilizzato, ma anche altri materiali vi vengono impiegati. I mobili venivano considerati, alcuni decenni or sono, manufatti; oggi però, esclusi quelli rustici, i mobili sono costruiti con legni trasformati meccanicamente. 

I legni vengono divisi in: fogli o troncati sottili, listelli e fibre (o trucioli), e ricomposti in pannelli di vario tipo con collanti. Essi costano tanto perché la lavorazione è elaborata e costosa.  Per compensato si intende un pannello formato da più fogli sottili incollati tra loro, disposti colle fibre incrociate. Nel commercio, vengono definiti compensati quei panelli formati da tre fogli (con spessore di 3-6 mm) e multistrati, quelli formati da più di tre strati (spessi più di 8 mm). 

I compensati hanno molti vantaggi rispetto al legname: ad esempio leggerezza e migliore resistenza e vengono impiegati in molti lavori. 

I legnami usati per la fabbricazione dei compensati sono: il pioppo, il faggio e la betulla, fra quelli comuni e il mogano, il noce, il rovere e il palissandro per le troncherie pregiate.  I paniforti sono costituiti da anima di listelli, per costruirli si può adoperare materiale di scarto. Essi sono utilizzati per fabbricare mobili, pareti divisorie, etc...  I tamburati hanno una forma simile a quella dei paniforti e hanno lo stesso impiego, ma in questi l'anima di listelli è intrecciata e sono più leggeri dei primi.  Vengono costruiti con materiale di scarto. Ci sono due tipi di pannelli: i primi sono soffici e contengono cellulosa, i secondi sono compressi e contengono resine sintetiche.  Sono stati appena scoperti e le industrie che li fabbricano sono in continua espansione perché questi costano poco e sono buoni. Sono costruiti con legni comuni e scarti di segheria: per fabbricarli vengono prodotte delle piccole scaglie (i trucioli), che vengono poi impregnate con resine sintetiche che le induriscono e pressate all'alta temperatura. Il loro spessore varia da 3 a 25 mm. Sono rivestiti da trance di impiallacciatura di legni pregiati oppure di laminati plastici. Vengono utilizzati per fabbricare mobili e serramenti interni. 

 
Figura 9 - Pannelli di legno trasformato 
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LA LONGEVITÀ DEGLI ALBERI 

Il castagno è l'albero italiano più longevo (vive sino a 3500 anni). Ci sono degli alberi che possono vivere fino a 7000 anni, per esempio la sequoia sempre verde. Non è facile stabilire l'età di un albero; per capirla bisogna contare i suoi anelli d'accrescimento, nelle zone temperate ogni anello corrispondi e ad un anno di vita. 

nome
metri di altezza
età massima
Sequoia sempre verde 
130
7.000
Castagno 
25
3.500
Ulivo 
20
2.000
Sequoia gigante 
100
1.200
Cipresso 
30
1.000
Abete bianco 
60
800
Ginkgo 
30
600
Olmo campestre 
40
500
Olmo siberiano 
40
400
Faggio 
40
350
Pino domestico 
30
300
Pino silvestre 
50
250
Pino marittimo 
40
200
Pioppo cipressino 
40
150
betulla 
25
130
Carpino 
20
120
Salice piangente 
15
100
Magnolia 
12
80
Mirto 
7
70
Corbezzolo 
10
40
Nocciolo 
5
40
Alloro 
10
30
 
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Tavernerio, maggio 1995


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