La locomotiva FS 728.022



I volontari del museo ferroviario hanno curato il restauro e contribuiscono alla manutenzione e al ricovero della locomotiva FS 728-022. Le ragioni della scelta di questa macchina sono molteplici: oltre ad essere l'unica rappresentante della sua serie in Italia, questo mezzo rappresenta un po' le tormentate vicende di queste terre, passate in questo secolo sotto varie amministrazioni.

La locomotiva - ordinata ancora dalle K.K.St.B come 270.158 - uscì dalla Wiener Lokomotivfabriks di Wien Floridsdorf nel 1920 (numero di costruzione 2650). Si tratta di una macchina di media potenza per treni merci (rodiggio 1-4-0), due cilindri esterni a vapore surriscaldato e tender a tre assi. La locomotiva ha una potenza di circa 1180 CV, il che gli permette di sviluppare una velocità massima di 60 km/h. Questa serie di locomotive, complessivamente 35 esemplari, passarono nel 1926 alle Ferrovie dello Stato come conto riparazione danni di guerra grazie all'intermediazione della Società Italiana per il Mar Nero e vennero riclassificate gruppo 728. Con la fine del secondo conflitto mondiale, un certo numero di queste macchine rimasero come preda bellica alle Ferrovie Jugoslave, dove vennero rinumerate come JZ gruppo 25.

Con l'istituzione del museo, potè aver luogo uno scambio di mezzi tra le FS e le ferrovie jugoslave, accordo che permise il rientro della macchina in Italia. Viste anche le sue discrete condizioni, proprio su questa vecchia vaporiera si indirizzò l'attenzione dei volontari del museo per una rimessa in marcia. Sebbene un ottimo restauro esteriore fosse già stato eseguito dalle officine F.S., la riattivazione appariva un'impresa ardua, sia per le enormi difficoltà burocratiche, ma soprattutto per i costi proibitivi per un associazione di volontari. Fortunatamente la Regione Friuli- Venezia Giulia deliberò una sovvenzione parziale per il restauro della locomotiva, auspicando in tal modo (con notevole lungimiranza) la possibilità di aumentare l'offerta offerta turistica locale per mezzo di un treno storico circolante.

Il restauro della parte meccanica, con il contributo delle Ferrovie dello Stato e' stato effettuato nelle officine di Lubiana in Slovenia, che gestivano la manutenzione di queste macchine fino al loro accantonamento. Il 6 giugno la locomotiva e' rientrata in Italia e si trova al museo, dove comincera' una nuova vita con il treno storico.