"METODO", N. 16/2000

Paolo Gallarati
(Musicologo)
IL CONCERTO DEL FIUME GIALLO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
DI XIAN XINGHAI

Il Concerto del Fiume Giallo è uno dei pezzi più popolari e conosciuti della musica orchestrale cinese. Deriva da un adattamento della Cantata del Fiume Giallo scritta a metà degli anni Quaranta dal compositore Xian Xinghai (Fanyu 1905-Mosca 1945), e rielaborata per piano e orchestra da Yin Chengchong, Liu Shuang, Chu Wanghua, Sheng Lihong, Xu Feixing e Shi Shucheng, appartenenti alla Società Filarmonica Centrale. Il Concerto fa riferimento alla guerra di resistenza contro il Giappone e celebra il Fiume Giallo come simbolo della nazione cinese: nelle intenzioni degli autori "il Concerto esprime l'eroismo rivoluzionario del proletariato, esalta il sublime coraggio e lo spirito combattivo della nazione cinese; celebra, inoltre, la grande vittoria del concetto maoista di guerra popolare".
Il primo movimento (Preludio. Il canto del barcaiolo) rappresenta in modo descrittivo la lotta del barcaiolo contro la tumultuosa corrente del Fiume Giallo, resa dai disegni fluttuanti dell'orchestra e dai grandi glissati del pianoforte. L'esito della fatica è positivo e alla fine il barcaiolo può esprimere tranquillamente il suo canto di vittoria in un'ampia melodia dalla spiccata orecchiabilità.
Nel secondo Movimento, Ode al Fiume Giallo, il pianoforte "rievoca la grande storia della nazione cinese e del suo popolo laborioso che ha lavorato, lottato, vissuto per migliala di anni sulle rive del Fiume Giallo".
N
el terzo, invece, intitolato Il Fiume Giallo in collera, viene rappresentata dapprima una scena di calma prosperità popolare, poi il dolore per la madrepatria sotto l'occupazione nemica; ma la malinconia non dura a lungo e la reazione rivoluzionaria del popolo si intreccia con la forza burrascosa del fiume.
Il quarto movimento, Difesa del Fiume Giallo, è una "chiamata alle armi" che spinge all'azione tutto il popolo cinese. Il climax è raggiunto con l'apparizione del tema del canto L'Oriente è rosso combinato, alla fine, con il motivo dell'Internazionale, il tutto concluso da una coda trionfalistica di ampie dimensioni.
Per quanto riguarda lo stile del Concerto va notata la sua ambivalenza: da una parte ritmi, modi e profili melodici richiamano la tradizione musicale cinese; dall'altra la presenza del pianoforte e dell'orchestra come mezzi espressivi rimanda irresistibilmente alla tradizione occidentale. Si sente molto Ciaikovski nell'ampiezza sinfonica con sui sono trattati i temi, costruiti in base a criteri di immediata cantabilità, mentre la scrittura pianistica non è immemore dell'esempio di Rachmaninoff e del suo virtuosismo di grande effetto. Il messaggio contenutistico del Concerto si esprime quindi in un linguaggio d'immediata comprensibilità in cui ciò che conta non è tanto l'originalità ma la capacità di creare intorno alla musica e al contenuto ideale che essa rappresenta un consenso vasto ed immediato da parte degli ascoltatori.

© Giovanni Armillotta, 2000