“Questi è il figlio mio prediletto: ascoltatelo!”   (Mc 9,7)

 

L’evangelista Marco – e con lui anche Matteo e Luca – ci riferiscono che Gesù un giorno ha preso in disparte Pietro , Giacomo e Giovanni e li ha condotti su di un alto monte. Lì , ad un certo momento , avvenne un fatto straordinario: Gesù si trasfigurò davanti a loro , le sue vesti divennero bianchissime ed apparvero Mosè ed Elia che discorrevano con lui.
Una nube avvolse i tre apostoli e dalla nube si udì una voce, la voce del Padre celeste , la quale si rivolgeva loro appunto con queste parole:
 

“Questi è il figlio mio prediletto: ascoltatelo!”   

 Già all’inizio della sua missione, al battesimo nel Giordano, quella stessa misteriosa voce si era fatta udire:”Tu sei il Figlio mio,il prediletto:in te ho posto il mio amore”. Questa volta il Padre si rivolge ai discepoli di Gesù, e a tutti noi, per invitarci all’ascolto del Figlio. La parola chiave di questo mese è dunque: ascoltare. 
E quando il Figlio ha parlato ? Dove troviamo la sua Parola ? Nei Vangeli.
Apriamoli , leggiamoli con amore. Il Vangelo è la Parola di Gesù.
Egli però ci parla anche in altri modi.
Ma come fare a riconoscere la sua voce, a distinguerla fra tante e a sintonizzarci sulla sua lunghezza d’onda ?
C’è un momento forte nel quale egli parla alla nostra anima :è nella preghiera, e quanto più cerchiamo di amare Dio nel nostro cuore tanto più la sua voce si fa sentire e ci guida dal più profondo del nostro essere.
Ma anche ogni incontro della giornata può essere un’occasione di ascolto: mettendoci , di fronte ad ogni prossimo, in un silenzio d’amore che accoglie l’altro , chiunque esso sia, perché – Gesù ce lo ha rivelato – è lui stesso che si nasconde dietro ad ogni essere umano.
Come cambierebbero i nostri rapporti se si coltivasse di più questa rara qualità, che può essere l’unico modo, a volte, con cui dimostrare la nostra attenzione verso chi ci sta vicino, anche se sconosciuto!
Qui sta dunque il segreto: per disporci all’ascolto della voce di Dio, mettersi all’ascolto della sorella, del fratello.

   “Questi è il figlio mio prediletto: ascoltatelo!”   

La voce di Gesù ha anche un timbro chiaro e inconfondibile, parla forte e se fa sentire distintamente, quando è presente fra noi, per il nostro amore scambievole. La sua presenza fra due o più uniti nel suo nome fa, in qualche modo, da altoparlante della voce di Dio nel nostro cuore.
E ascoltarlo perciò sarà più facile perché più sintonizzati sui suoi pensieri, sui suoi insegnamenti.
Nel Vangelo di Luca abbiamo inoltre una frase di Gesù sull’ascolto di quelli che egli manda: “Chi ascolta voi ascolta me”. Erano i 72. Oggi nella Chiesa cattolica questa frase indica coloro ai quali ha affidato in modo particolare il suo messaggio:i suoi ministri, dai quali la Parola di Dio viene annunciata.
Ma vi sono anche dei “testimoni”  di Gesù che, ascoltando la sua Parola e mettendola in pratica nel modo più radicale, lo fanno risuonare sempre di nuovo nel mondo e aprono i cuori all’ascolto.
Così, anche se una sola è la voce, molti sono i modi con cui si rivolge a noi: nell’intimo del cuore e per bocca dei fratelli e delle sorelle, dal pulpito di una chiesa, dalle pagine del suo Vangelo o nei carismi dei “testimoni”.
La Parola di questo mese ci aiuterà ad ascoltare – e a vivere – quanto Gesù vorrà dirci.

                                 

Chiara Lubich

  

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