1)Hai mai pensato di donare
il tuo sangue??
2)Hai mai pensato di iscriverti
all'AIDO per la donazione del midollo osseo??
3)Hai mai pensato di diventare
donatore di organi??
Immagino di no ed è
meglio rifletterci assieme un poco.
Sai che c'è carenza
di sangue negli ospedali italiani?? Se non svieni davanti ad una iniezione/prelievo,
allora cosa aspetti?? In più se lavori, per ogni donazione eseguita
ti spetta il giorno lavorativo a casa....
Il ragionamento vale per tutte
e 3 le associazioni; non ti iscrivi perchè da buon italiano pensi
che tanto, anche se non lo fai, qualcuno lo farà al tuo posto e
allo stesso modo penserà il tuo collega di lavoro, il tuo vicino
di casa, etc, etc. Poi il giochino si rompe, per una qualsiasi sfiga hai,
per la prima volta nella tua vita bisogno di una trasfusione... e lì
viene il bello!!! non c'è sangue!!! che facciamo??!!
E pensa la stessa sfiga che
ti perseguita e invece del sangue questa volta hai bisogno di un trapianto
di un qualsiasi organo...mancano le donazioni. Ti metti in fila nei maggiori
ospedali italiani e stranieri. Ma niente. Speri. Implori che prima o poi
capiti un organo compatibile. E intanto continui a vivere nella disperazione
e nell'ansia che forse se non ci sarà più tempo.... e allora
e solo allora realizzi che forse, se ci avessi pensato prima, e così
tutti quelli intorno a te, ora avresti il tuo organo trapiantato e potresti
tornare a fare la tua vita normale, quella stessa che facevi prima, e tutto
grazie ad un'altra persona che, morta, ha deciso di aiutarti, per far vivere
un altro uomo.
Il meccanismo in fondo è
banale. Una volta che sei morto, non ti porti dietro il cadavere. Che cosa
te ne fai?? Sei morto punto e basta. Se quel lontanissimo giorno ti metteranno
dentro una bara completo oppure senza qualche organo pensi che ti cambi
qualcosa??
Se per quanto riguarda la
donazione del sangue la puoi sentire come una cosa lontana, come fai ad
ignorare la donazione degli organi e del midollo osseo??
Non ti immagini le bassissime
probabilità di poter trovare nel mondo un'altra persona che geneticamente
ti somigli. E se lui ha bisogno, donandogli il midollo, che poi anche questo
è sangue e si riforma naturalmente, lo salvi di netto.
Come fai ad ignorare tutto
questo???
Se non ti ho ancora convinto,
leggi questo articolo riportato qui sotto.
DONARE GLI ORGANI PER SCONFIGGERE LA MORTE
E’ stata una cerimonia toccante quella organizzata dall’Aido di Savignano
sul Rubicone nella sala consigliare in occasione della 2a giornata del
donatore. Presenti i sindaci di Savignano Sergio Gridelli e di San Mauro
Pascoli Luciana Garbuglia, è stata «rimarcata» l’assenza
del sindaco di Gatteo Mario Ornelli. Ma quello che ha commosso il folto
pubblico presente sono state le testimonianze di alcuni famigliari di donatori
di organi grazie ai quali oggi tante persone vivono una vita normale e
le dichiarazioni rilasciate da chi ha ricevuto gli organi e vive. Purtroppo
l’Italia è al penultimo posto in Europa come donazioni-trapianti,
sono 13 mila coloro che sono in attesa di trapianto e in media due di loro
ogni giorno muoiono. Da 20 anni si attende una legge adeguata. «Dopo
la tragedia affermano i genitori di Stefania Perretta una ragazza di 26
anni di Gatteo deceduta il 14 luglio dell’anno scorso il fatto che
ci aiuta a continuare la nostra vita è sapere che qualcuno sta bene
grazie agli organi (cuore, reni, fegato, pancreas e frammenti ossei) da
lei donati. Stefania era già iscritta all’Aido e noi abbiamo solo
avallato il suo consenso». Mario Rinaldi, 57 anni, originario di
Gatteo e residente a Bellaria: «Ho subito il trapianto del cuore
al Sant’Orsola di Bologna il 29 agosto 1996. Oggi vivo la mia vita normalmente,
vado in bicicletta, in piscina. mentre prima facevo fatica a fare le scale.
Tutto questo grazie a un giovane di 18 anni morto in un incidente stradale,
grazie alla sua famiglia che ha detto sì all’espianto e grazie all’Aido».
Ilva Paglierani, 42 anni di Savignano sul Rubicone: «Ho subito il
trapianto di rene il 25 giugno 1998 a Marsiglia in Francia. So che il rene
mi è stato donato da un ragazzo di 21 anni morto in un incidente.
Dopo 11 anni, conduco una vita normale, mentre prima ho fatto 11 mesi di
dialisi e sono stata fortunata. Sono dovuta andare all’estero a fare il
trapianto perchè in Italia c’erano poche possibilità con
il rischio di restare in dialisi per diversi anni. E non ho speso una lira».
Luigi Contardi di Savignano sul Rubicone: «Per la prima volta
svelo in pubblico di avere donato 7 anni fa il mio midollo osseo per la
vita di un’altra persona». Roberto Gazzetti di Savignano: «Ho
già fatto la tipizzazione per donare il midollo osseo. La compatibilità
è difficilissima, per questo invito tutti ad iscriversi. Non c’è
cosa più bella del sapere di avere salvato una vita».
I sindaci Gridelli e Garbuglia e il presidente dell’Aido Agostina Ramilli
hanno sottolineato l’importanza della informazione soprattutto nelle scuole.
Va sconfitta l’ignoranza, la non conoscenza e il valore del volontariato
è speciale. Insomma bisogna spiegare bene alla gente che quando
l’encefalogramma è piatto e il paziente è clinicamente morto
non si torna alla vita e non si uccide nessuno se vengono espiantati gli
organi.
ERMANNO PASOLINI
IL RESTO DEL CARLIN0