Storia di Ateleta                                             English version
Ateleta sorse per volonta' di un pugno di persone guidate da quel grande uomo che fu Giuseppe De Thomasis, Commissario ripartitore dei feudi nel secondo Abruzzo Ultra, sull parte migliore del territorio di Pescocostanzo, estedentesi fino alla sponda sinistra del fiume Sangro.

Su tale territorio infatti dal 1730 circa alcuni coloni di Pescocostanzo si erano sparsi sui territori degli ex feudi di Carceri, Roccapizzi e Asinella, posseduti da societa' di "particolari e luoghi pii" sempre di Pescocostanzo.

I Particulari o "oscuri baroni", come li chiamo' Winspeare, Procuratore Generale della Corte di Cassazione in Napoli, misero in essere tutte le arti per espellere dal feudo Asinella i coloni per paura che essi diventassero inamovibili.  E vi riuscirono con una sentenza del Tribunale Misto emessa nel 1780 e applicata con la forza ne 1797.

I coloni di Carceri e Roccapizzi ebbero miglior sorte, in quanto i loro diritti  vennero riconosciuti in tempi migliori, ossia nel 1810, dopo che la Commissione Feudale creata dal fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte, ebbe emanoato il 20 Gennaio 1810 la sentenza che riconobbe ai detti cloni il diritto perpetuo ai beni finora posseduti, rendendoli inamovibili.

Tale sentenza fu estesa il 30 Giugno 1810 anche ai coloni di Asinella, reintegrandoli nei beni da cui erano stati espulsi nel 1787.

Il Commissario Giuseppe De Thomasis, Commissario di Gioacchino Murat, diventato Re di Napoli il 6 Settembre 1808, e inviato nell'Abruzzo Ultra nel 1809 col compito di ripartire i feudi ed i demani tra le comunita' dei cittadini ed i comuni, anche nella nostra zona divise i feudi Carceri, Roccapizzi e Asinella tra il Comune di Pescocostanzo e il Comune ch'egli volle creare ex novo.

Il Re G. Murat assecondo' il disegno del suo Commissario e cosi' il 5 Dicembre 1810 esento' dal pagamento della fondiaria per 5 anni i terreni posseduti dai coloni, per consentire la costruzione delle nuove case, su pianta regolare.

E cosi', coerentemente con il suo disegno, il 14 Febbraio 1811, a seguito di una lusinghiera relazione del Commissario De Thomasis sull stato della divisione dei demani nella nostra zona e sull'avanzamento dei loavori della chiesa, il Re emise il Decreto con cui dichiarava: "Il Comune fondato sotto la nostra speciale protezione dai coloni di Roccapizzi e Carceri nel Secondo Abruzzo Ulteriore prendera' il nome di Ateleta", che dal greco significa "senza imposte" e "franca e immune".

La popolazione e' rimasta poi sempre riconoscente al Re G. Murat, a Giuseppe De Thomasis e a Davide Winspeare, per merito dei quali i loro antenati furono tolti dalla servitu' ai baroni di Pescocostanzo e resi una comunita' libera e civile.

Le migliori condizioni di vita conquistate fecero si' che la popolazione crebbe rapidamente, passando dai 607 abitanti nel 1810 ai 1996 nel 1880 ed ai 3433 nel 1911, primo centenario della sua fondazione.

Poi il decremento progressivo e inarrestabile.  Cause principali: l'epidemia del 1919, l'emigrazione verso le Americhe, principalmente verso gli USA e la distruzione del paese nel 1943, per oltre il 90%.

La ricostruzione ha migliorato l'aspetto del paese, lo ha ammodernato e lo ha ben collegato con i centri vicini (Castel di Sangro, Roccaraso) e con l'autostrada per Napoli e Roma.
 

Ateleta oggi
    Il centro storico del paese, ricostruito dopo la guerra disastrosa del 1943, ha conservato complessivamente la struttura originaria della sua fondazione.  Solo la chiesa e' stata ricostruita piu' in basso, perche' e' piu' grande e lo spazio originario non l'avrebbe contenuta.
    Per apprezzare la bellezza di Ateleta bisogna visitarla in primavera avanzata, quando la natura si manifesta in tutto il suo splendore e i monti e i colli intorno rinverdiscono e piante e fiori riempiono orti e giardini tra le case.  E' piacevole allora percorrere stradine e scalinate ordinate e pulite, su cui si affacciano linde facciate e balconi assolati, da cui spuntano fiori e sui quili dai giardini che costeggiano i viali si arrampicano grandi cespugli di rose.
    E' una immagine leggiadra e viva per il forestiero che si addentra nel centro, il cui silenzio abituale e' di tanto in tanto interrotto dal suono dell'orologio e delle campane.
    C'e' attualmente in Ateleta un fermento di iniziative che presto, si spera, porteranno a risultati apprezzabili in termini di svilluppo del paese.
    Complessi turistici, anche di notevoli dimensioni, sono in corso di realizzazione e di completamento, altri sono in progettazione per valorizzare le risorse paesaggistich locali e nel rispetto delle previsioni del piano regolatore e della salvaguardia delle caratteristiche ambientali dell'ameno paesaggio in cui Ateleta e' inserita.

Posizione geografica
    Percorrendo la strada che da Castel di Sangro porta giu' alla marina attraverso il suggestivo scenario dei boscosi monti digradanti sulla valle del fiume Sangro, si giunge in un punto in cui questa si slarga un po' in una breve piana e il fiume vi si snoda col suo corso lento, dividendo la terra del Molise da quella d'Abruzzo: qui sulla sponda sinistra sorge Ateleta, adagiata sul Colle Sisto che con lieve declivo scende verso il Sangro pescoso, che la lambisce appena.
    L'ottima esposizione a sud-est dell'abitato consente al paese di rievere il sole da mattina a sera, mentre la barriera montuosa di Monte Secine (m.1883) e dell'Ellera (m.1473) lo pone al riparo dai venti freddi di nord-ovest, mitigandone gli inverni.
    Ateleta e' l'ultimo piccolo centro della provincia dell'Aquila, da cui dista ben 120 km. di strada che attaversa altitudini e vallate abbastanza accidentate.  E' invece meglio collegata con la importante direttrice Pescara-Napoli e con l'Adriatico, raggiungibile percorrendo la nuova Fondovalle, e con l'Autosole.
    Ateleta e' anche vicinissima agli altipiani su cui sorgono i centri turistici di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo, raggiungibili per un breve tratto di 14 km.  E' posta inoltre ai margini del Parco Nazionale d'Abruzzo ed e' inserita nel Parco Maiella di recente istituzione.
    Il territorio comunale si estende da una altitudine di 730 m. (piana del Sangro) fino ai 1600 m. circa, ove in passato si sono coltivati in modo intensivo cereali, legumi e granone e molte varieta' di frutta naturale.

Informazioni utili
    Municipio: Piazza Carolina - Tel. 65030
    Museo Civilta' Contadina:
        Apertura: mesi di luglio e agosto giorni feriali mattina e pomeriggio e domeniche
        Telefonare al Prof. Francesco Le Donne    - Tel. 65096
    Ufficio Informazioni Turistica: Via della Stazione - Tel. 65030 (Municipio)
    Ambulatorio     - Tel. 65127
    Medico            - Tel. 65058
    Farmacia          - Tel. 65006
    Carabinieri       - Tel. 65046
    Ufficio Postale  - Tel. 65036

    Distanze dai centri di:

  • Castel di Sangro   km. 15
  • Roccaraso            km.  14
  • Rivisondoli            km.  17
  • Pescocostanzo      km.  20
  • Capracotta           km.  15
  • Sulmona               km.  50
  • Napoli                  km.  165
  • Roma                   km.  225
    Come si arriva:
        Da Napoli:
            - Autostrada per Roma; - Uscita Caianello per Castel di Sangro - Roccaraso.
        Da Roma:
            - Autostrada per L'Aquila-Pescara; - Uscitta a Pratola Peligna per Roccaraso.
            - Autostrada per Napoli; - Uscita a S. Vitttore per Venafro-Roccaraso.
    Auto: Pescara-Napoli fermata Castel di Sangro.
    Treno: Sangritana da Pescara - Lanciano per Castel di Sangro e viceversa.

Ricettivita':
    Albergo:    I due monti - Via Sangrina                - Tel.  65424/65386
    Residences: Immob. La Montanara                    - Tel.  65474
    Ristoranti:    Il Tarfufo    - Via Sangrina    &nbssp;         - Tel.  65112
                       Carolina     - Piazza Carolina          - Tel.  65021
                       Il Colle       - Via Colle                   - Tel.  65176


       con permesso dal Professore Francesco Le Donne


Roughly in English
    Ateleta lies on a hill called Colle Sisto, in a valley situated on the left side of the Sangro River, along the boundary which divides Abruzzo from Molise. In the vicinity there are the important tourist resorts of Roccaraso, Rivisondoli and Pescocostanzo and the National Park of Abruzzi, while the rugged territory of Ateleta is included in the Majella Park.

In 1100, on a high rock near present-day Ateleta there was a castle called "Carceri" and its castledom was probably the origin of most of the Ateletesi.

Ateleta rose in 1811 thanks to Giuseppe de Thomasis, encharged High Commissioner for Abruzzo Ultra by Gioacchino Murat, king of Naples in 1808, to give the lands previously of the aristocracy to the peasants who worked them. De Thomasis wanted to create a free place and so the name Ateleta was chosen from the Greek words "a thelé" which meant without taxes, and included  the territories and inhabitants of Roccapizzi and Carceri, previously under the barons of Pescocostanzo.

From 600 inhabitants in 1810 Ateleta grew in one century to over 3400. Then emigration hit heavily, and the Ateletesi left in huge numbers for the Americas. Then came the German bombings in November 1943, which nearly completely destroyed the place, and the Germans before withdrawing exterminated all those they could find, even old men and children, in a tragically famous place nearby called Pietransieri. After the War the village was completely rebuilt. Then an earthquake hit the place in 1984, so that now most of the houses are modern and recent.

English content owner: Delia Updated 3/2001


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