troppo interessata ed egoista, di un importuno opportunista o di chiunque faccia trasparire la sua voglia di fregarti,
di tirar fuori dal rapporto con te un risultato positivo per se stesso. Già, " 'a cazzimma". Chi non è napoletano e non
ha mai avuto modo di sentire questo termine, si chiederà giustamente di che si tratti. Ebbe', "cazzimma" è un
neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di
attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici
piu' intimi i propri parenti!!."Cazzimmosi" si nasce. E' una sorta di fattore genetico e chi ce l'ha non se ne accorge.
Senno', dico io, non si potrebbe esser fatti in quel modo. E' l'attitudine a cercare, a trovare, d'istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffe'.
Esempi? Sarebbe troppo lungo ricordarli, meglio restare sul concetto generale, tanto ognuno di noi di esempi che lo riguardano ne puo' certamente trovare con facilta'. O no?
I cazzimmosi, pensateci bene sono quei tipi che, al momento di pagare un conto, fanno vedere che il fatto non li riguarda, che " 'o fatto nun é 'o lloro". O che riescono a farvi fare cose che voi non avreste fatto e poi vi accorgete che, in fondo, tutto si svolge non a favore vostro ma a vantaggio loro.
Se si tratta di una colazione o di un caffe', ci possiamo stare, staremo piu' attenti la prossima volta. Ma se si tratta di un avvenimento importante, d'una scelta decisiva, d'una decisione che poi può costar cara, e non solo in termini di denaro?..Beh, allora l'incazzatura si trasforma in qualcosa di peggio, si arriva al punto di riflettere sui perché della vita.
Dal punto di vista dei cazzimmosi, tutto è piu' facile. In una società come la nostra, dove certe volte il diritto diventa un optional e anche se non sai fare niente, puoi andare avanti con la cazzimma. Fai lo slalom tra le persone oneste, e spesso indifese, e alla fine porti a casa la giornata, cioè riesci a giustificare l'esistenza. Ma se uno vuol vivere un certo tipo di rapporti umani, se vuole ancora credere che alla base delle relazioni tra persone vi debba essere la fiducia, allora la cazzimma la deve condannare.
Del resto, ora la chiamiamo in questo modo, ma in realtà questa furbizia esasperata e viscida è sempre esistita, dappertutto. Il dialetto napoletano esprime con le sue coloriture un concetto, un'idea, un modo di essere che vengono dal fondo dei secoli.
Pensate a Totò. La sua "maschera" era quella di un cazzimmoso che non riusciva a esserlo fino alle estreme conseguenze. Architettava, inventava, immaginava truffe, raggiri, ingarbugliati tentativi di arricchirsi a spese altrui, però nessuna operazione andava in porto. Perché, in definitiva, l'umanità prevaleva sulla cazzimma. Un tipo umano molto concreto e reale, quanti ce ne sono! Ma, purtroppo, ci sono pure i cazzimmosi senza umanità, e bisogna stare attenti. Anche Caino "teneva 'a cazzimma" contro Abele.
Come sarebbe fresco e profumato, un mondo senza cazzimma! Ma, purtroppo, immaginarlo è un'utopia. Almeno fino a quando sopravviveranno certi modi di pensare:"CAZZIMMA" non viene da "CAZZI MIEI"?.
(TRATTO DA "STORIE E POESIE DI UN MASCALZONE LATINO" di Pino Daniele)
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