A.M.I.G. - SAPMI - CO.SI.ME. - CONF.S.A.L.
via Antonio Coppi n. 6
00179 Roma
tel/fax 06/78.40.914


Al Ministro della Sanità
On. Girolamo Sirchia
Sede
prot. 229/2003

seg. naz.le


Oggetto: -Invio casistica relativa interventi emergenza sanitaria extra-ospedaliera svolti
ambulanza medicalizzata anno 2001 città Roma.
-Invito SV adoperarsi realizzazione integrazione personale medico preposto solo
attività intervento extra - ospedaliere anche in attività pronto soccorso DEA riferimento
su tutto territorio nazionale sensi normativa vigente.


La segreteria nazionale dell'A.M.I.G. - SAPMI, aderente alla CONF.S.A.L. e costituente il CO.SI.ME., che sottoscrive il ccnl della Dirigenza Medica, si pregia
di inviarLe una casistica relativa agli interventi extra - ospedalieri di emergenza sanitaria svolti nell'anno 2001 nella città di Roma con un'ambulanza medicalizzata.

Essa fa seguito a ns note già inviate ad Ella ed alle Istituzioni Regionali del Lazio sulla operatività riguardante l'emergenza sanitaria, extra - ospedaliera in particolare, per la quale abbiamo abbozzato una possibile soluzione operativa ed integrativa con i pronto soccorso dei DEA che riguarda le strutture ed il personale in essere, ai sensi della normativa vigente e già attuata in alcune regioni.

Il campione confronta quanto effettuato dal personale medico negli interventi extraospedalieri con le risultanze dei colleghi del DEA di riferimento, consistenti in quaranta variabili per ogni caso e ottomilanovecentosessanta per tutto il campione.
Le modalità di queste variabili sono state esaminate utilizzando sia tabelle di contingenza che un modello matematico ( l'Analisi delle Componenti Principali ).

Lo scopo della pubblicazione, che è in redazione, è stato quello di sottolineare e di esprimere con forza il fatto:
- che il soccorso inizia sul luogo di un qualunque evento lesivo e continua al DEA;

- che l'efficienza di ogni servizio deriva dalle capacità professionali e dall'esperienza dei suoi singoli componenti (risorse umane): qualità incrementabili solo con uno specifico esercizio/lavoro che non può essere equiparabile a quello sporadico o occasionale;

- che il tempo impiegato negli interventi extra - ospedalieri è in funzione delle competenze attribuite al personale che vi è impegnato e che quelle proprie del medico non possono essere soddisfatte da figure professionali diverse.


La segreteria nazionale dell'A M.I.G. - SAPMI - CO.SI.ME. -CONF.S.A.L.

INVITA la S.V.

ad adoperarsi in ogni modo affinché il personale medico impegnato attualmente e solamente nelle attività di intervento extra-ospedaliero siano utilizzati quanto prima, per parte del loro orario di lavoro, anche nelle attività dei pronto soccorso ospedalieri delle Aziende di riferimento su il tutto il territorio nazionale e non come avviene solo in alcune realtà regionali.

Tutto questo sia al fine di non lasciare isolato questo personale medico, sia culturalmente che professionalmente, ed allo scopo di creare una reale scuola dell'emergenza la quale sia soprattutto pratica e non teorica: non essendo bastevoli a svolgere un'attività di emergenza il mero titolo di studio, la formazione ad ore e gli sporadici esercizi sui manichini se non si ha in seguito la possibilità di mettere in pratica quanto si è appreso.

Cordiali saluti

Roma 08.10.2003

A.M.I.G. - SAPMI - CO.SI.ME. - CONF.S.A.L.

Segreteria nazionale

dott. Di Prospero Silvestro



A.M.I.G. - CO.SI.ME. - SAPMI - CONF.S.A.L.
via Antonio Coppi n. 6
00179 Roma
tel/fax 06/78.40.914
e-mail amig.sil@inwind.it

Al Ministro della Salute
On. G. Sirchia

Al Ministro dell'Università e Ricerca Scientifica

Alla Conferenza Stato-Regioni

Ai Presidenti delle Giunte Regionali

Agli Assessori Sanità Regionali
seg. naz.
p.n. Alla Corte dei Conti
prot. 95/2003
Al Ministro del Lavoro

Al Ministro del Tesoro

Al Ministro della F.P.

All' ARAN

Alla FNOMCeO

Alle Segreterie nazionali OO.SS. mediche

Loro sedi/fax

Oggetto: Emergenza sanitaria. Richiesta maggiore chiarezza definizione: competenze diverse figure professionali presenti in Sanità, derivanti svolgimento rispettivi corsi/diplomi di Laurea;
rapporti tra Laurea e formazione su lavoro, rapporti tra personale centrali operative 118,
intervento territoriale e presidi ospedalieri Sistema Emergenza Sanitaria; destinatari
protocolli e linee guida diagnostico-terapeutici.


La segreteria nazionale dell'A.M.I.G., in riferimento all'oggetto,

VISTO

che nello svolgimento delle attività di emergenza sanitaria, diventate un Livello Essenziale di Assistenza, sono impegnate figure professionali (medici - infermieri - personale tecnico) aventi valenza diversa rispetto a quella medica per titolo di studio, ccnl e carriera;

che la disomogenea realizzazione di questo sistema nelle diverse realtà regionali e la diversificata utilizzazione del personale presente in sanità (medici - infermieri - personale tecnico) all'interno della fase di allarme del suo Sistema ha poco consentito in modo uniforme:
- di verificare in tempo utile l'utilità e l'efficacia delle diverse figure professionali impegnate nelle centrali operative del 118 e nell'intervento territoriale;
- di adeguare la sua organizzazione sia ai risultati raggiunti e reali che alle novità legislative e normative in essere;

che quanto si è verificato, unitamente alla scarsa presenza di personale medico e alla impostazione culturale del sistema che non si possa fare diagnosi al letto del malato, ha creato aspettative in alcune categorie professionali sanitarie (personale infermieristico e tecnico), che non sono previste negli atti giurisprudenziali, legislativi e normativi, sia nazionali che comunitari, quali quelle di: poter effettuare una diagnosi e prescrivere/somministrare autonomamente la conseguente terapia; che quanto esposto può essere derivato da una somma di fattori:
-dal raggiungimento di una laurea breve in scienze infermieristiche, che nell'assetto legislativo (L. 12/99 art. 1) e degli studi universitari salvaguarda le competenze del medico, che risultano essere: l'anamnesi, l'esame obiettivo, la diagnosi, la richiesta di consulenze, la terapia, la prognosi clinica e la certificazione;
-dalla scarsa conoscenza, da parte di molti, della legislazione e della normativa che regolamenta la materia;
-dal sempre riproposto stato di necessità dell'utente malato che è presente, per fortuna, in poche situazioni critiche;
-dalle spinte sindacali di categoria, che hanno reso inutilmente l'emergenza un terreno di scontro e non di confronto e/o di collaborazione;
-dai riproposti minori costi, ottenibili utilizzando questa rispetto a quell'altra figura professionale;

RITENUTO

che si è lungi dal voler misconoscere ogni merito altrui o sminuire o sottovalutare l'apporto delle varie professionalità laureate e non presenti in tutta la Sanità e non solo in Ospedale (fisici, chimici, biologi, psicologi, etc.);

che, pur reputando lodevole e meritevole la volontà di migliorare la propria condizione lavorativa, sociale e/o economica, non è coerente vantare o autoatttribuirsi competenze proprie di altre categorie professionali;

che le SS.LL. hanno assunto un impegno non indifferente sia nell'accettare che nello svolgere il proprio mandato, vuoi per le responsabilità intrinseche al proprio incarico istituzionale che per i cambiamenti in atto, e che dimostrano di farlo con coraggio e la chiara volontà di non accettare alcun condizionamento;

INVITA le SS.LL.

Ad adoperarsi in ogni modo affinché:
-siano definite con chiarezza le attribuzioni/competenze proprie di ogni figura professionale -infermieristica, tecnica, etc- (L. 12/99 art. 1) presente nella sanità e soprattutto nell'emergenza, nei rapporti con quella medica, a cominciare da quelle derivanti dallo specifico studio universitario, affinché ne consegua il rispetto reciproco e si eviti, sia nei rapporti interprofessionali che con l'utenza, una confusione dei ruoli e quindi delle proprie competenze e responsabilità ed anche una loro elusione;

-siano chiariti gli effetti che hanno su ogni professione sanitaria i relativi studi universitari e la formazione, i cui corsi ad ore sono stati utili finora solo sindacalmente per i passaggi di fascia, e meno di fronte al paziente, per i quali passaggi sarebbe opportuno trovare altre modalità;

-sia chiarito che, per i citati effetti, il lavoro di equipe non significa affatto fare tutti la stessa cosa o unificare competenze e responsabilità disparate, bensì avere la propria parte di operatività nel lavoro d'insieme;

-sia chiarita la distinzione tra trasporto sanitario e soccorso: che, se mai, lo precede e non si identifica con il mezzo utilizzato e tantomeno con il viaggiarci sopra;

-sia chiarito che i protocolli e/o le linee guida diagnostico/terapeutiche, ideati e disposti per i medici, non sono utilizzabili da terzi per assumersi le loro competenze e le responsabilità tanto più che nella loro applicazione hanno dimostrato dei limiti di fonte a soggetti con più patologie e senza alcuna diagnosi, anche per gli stessi medici;

-sia chiarita definitivamente la questione inerente l'atto medico delegato, in specie l'autorizzazione a distanza di somministrare farmaci, ridondante tra il personale infermieristico, soprattutto per la responsabilità che deriva in specie al delegante se il delegato sbaglia; se ha senso ancora parlarne, considerato che il rispettivo diploma di laurea statuisce anche le rispettive competenze e non le attribuzioni da sottoposto;

-sia chiarito il fatto se alcune manovre definite salvavita ( defibrillazione, intubazione oro-tracheale, ventilazione assistita, somministrazione di farmaci, etc.) possano costituire un patrimonio culturale proprio di tutte le professionalità sanitarie, anche laiche, impegnate in situazioni di emergenza sanitaria, (senza che il loro utilizzo dia luogo a rivendicazioni sindacali ed economiche ) oppure esserlo solo di alcune specialità mediche;

-siano chiariti i rapporti esistenti tra il personale che opera nelle centrali operative del sistema di emergenza, uso a considerare la propria attività come un aspetto decisionale definitivo nell'assetto globale dell'emergenza, nei confronti del personale presente sul territorio e nei presidi ospedalieri, per il solo fatto di trasmettere gli estremi di un intervento a chi deve svolgerlo o di avvisare eventualmente il DEA di competenza dell'arrivo di un caso critico.
Detti rapporti, visti i risultati complessivi delle attività di emergenza, dovrebbero essere solo di collaborazione e coordinamento e non dare l'impressione di essere di natura gerarchica.

-sia specificato, con chiarezza: chi debba essere il destinatario del triage negli accessi ospedalieri; se questo debba essere prevalente di fronte ad una diagnosi già posta e documentata, tanto da doverla ricondurre alla mera descrizione sintomatologia, per l'assunto che non si possa fare alcuna diagnosi al letto del malato!

Cordiali saluti.

Roma 15.05.2003

A. M. I. G.

Segreteria nazionale

dott. Di Prospero Silvestro


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