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L' avvelenamento da funghi rappresenta
senz'altro una patologia ad andamento stagionale con incremento massimo, anche
se non esclusivo, in autunno, quando le giornate ancora tiepide spingono gli
amanti della natura a ricercare, oltre il piacere di una benefica passeggiata,
prelibati funghi per il piacere della tavola. Il numero delle richieste di informazione ai Centri antiveleni sulle intossicazioni da funghi è di circa duemila all’anno (anno di riferimento: 1995) pari circa al 4 % di tutte le richieste di informazioni ricevute dai Centri e fornite al Ministero della Sanità (Risoluzione Cee 90/C 329/03). In questo periodo il CAV Molinette riceve in media 4 chiamate/die mentre presso la Terapia Intensiva del Pronto Soccorso vengono trattate almeno due persone al giorno.
Per facilitare la diagnosi sono state identificate le principali sindromi da funghi velenosi, intendendo con tale termine un insieme di sintomi, segni e dati di laboratorio che sono piu' o meno comuni ad alcuni gruppi di funghi. SINDROMI A INCUBAZIONE CORTA Sindrome muscarinica. Intossicazione a carico del sistema nervoso centrale con vasodilatazione, rallentamento dei battiti cardiaci, restrigimento della pupilla, il tutto accompagnato da nausea , vomito e diarrea. Il veleno che provoca questa intossicazione è la muscarina, che a dispetto del nome è presente solo in quantità molto piccole in Amanita Muscaria ed è molto più abbondante in altre specie fungine, quali le piccole Clitocybe bianche (C. dealbata, C. cerussata, C. phyllophila) e molte specie del genere Inocybe (tra cui I. patouillardii, considerata estremamente tossica, talvolta mortale). Per questo tipo di intossicazione esistono però degli antidoti specifici, come il solfato di atropina e la tintura di belladonna. Sindrome panterinica.
Le sostanze responsabili di questo tipo di intossicazione sono presenti in
alcune specie del genere Amanita in particolare A. pantherina, A. muscaria e
sembra anche A. gemmata. Sindrome digestiva.
I funghi sono ricchi di una sostanza, la chitina, molto difficile da digerire,
inoltre, contengono in abbondanza zucchero, il trealosio, per la digestione del
quale l'organismo elabora un enzima particolare, la trelasi. Mancando per
carenze genetiche questo enzima, il trealosio fermenta provocando dei fenomeni
diarroici talvolta anche molto importanti. Sindrome resinoide. Si tratta di una sindrome gastroenterica molto violenta, che si manifesta in genere molto rapidamente dopo l'ingestione (da qualche minuto a qualche ora) con forti dolori di stomaco, vomito e diarrea. Le specie responsabili di questo tipo di avvelenamento sono: Tricoloma pardinum, Omphalotus olearius, Entoloma lividum, i boleti del gruppo di Boletus satanas, nonché alcune russule e alcuni lattari acri. Sindrome psilocybina. Sindrome di tipo allucinogeno dovuta alla presenza in alcuni funghi della famiglia Strophariaceae di un composto simile allo LSD, che venivano usati in alcune zone dell'America centrale per manifestazioni di stregoneria. L'uso di questi funghi ha coinvolto ultimamente un numero sempre più grande di giovani, specialmente in Inghilterra e in altre nazioni del Nordeuropa, tanto che le specie responsabili sono vietate alla raccolta. Sindrome emolitica. Dovuta a tossine contenute in molte specie di funghi, abitualmente buoni (come numerose amanite e molti ascomiceti tipo le morchelle e Helvella) che provocano disturbi se mangiati crudi o cotti inadeguatamente. Queste tossine, che sono termolabili, vengono infatti eliminate da una cottura normale. La sintomatologia si manifesta con disturbi di vomito e diarrea; la causa principale è dovuta alla distruzione dei globuli rossi del sangue ad opera di queste tossine, con talvolta dei danni abbastanza gravi. SIDROMI A INCUBAZIONE LUNGA Sindrome falloidinica.
Causata dalle tre amanite mortali: Amanita phalloides, Amanita verna e Amanita
virosa, e soprattutto dalla prima di questa,non perché più velenosa delle
altre, ma perché molto più diffusa. E' questa l'intossicazione che causa il
90% degli avvelenamenti da funghi con esito mortale. Vi sono però molte altre
specie che provocano lo stesso tipo di avvelenamento, come molte piccole lepiote
che crescono abbondanti nei parchi cittadini sotto i cedri ( Lepiota
brunneoincarnata, Lepiota subincarnata, Lepiota Josserandii ecc.) e alcune
specie di galerine vicine a Galerina marginata. Sindrome orellanica. E' la più lenta a manifestarsi; appare anche dopo 10 - 20 giorni dall'aver mangiato i funghi e la diagnosi complica proprio dal fatto che raramente si mettono in rapporto i disturbi che si manifestano con gli alimenti consumati magari una settimana prima. Questo tipo di avvelenamento spesso con esito mortale è provocato da Cortinarius orellanus, Cortinarius speciosissimus, Cortinarius splendes, ma anche da molti altri cortinari di colore giallo ocra-brunastro. L'intossicazione provoca danni soprattutto a carico dei reni, con insufficienza renale progressiva. Sindrome gyromitrica.
Questo tipo di avvelenamento è dovuto principalmente a Gyromitra esculenta, ma
anche a Gyromitra gigas, Helvella infulla e altri.
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