Storia di un menestrello

 

In una calda mattina di un tempo molto lontano , nella felice Contea di Xaras , le campane della piccola cattedrale suonarono a morto , ed i sordi e regolari rintocchi si accompagnavano alla triste nenia intonata dai trombettieri reali. 
“Alquanto strano- pensarono, gli abitanti del piccolo paese-  il nostro è un buon feudo , la pace e la serenità non ci sono mai mancate , deve essere successo qualcosa di molto grave! L’ intuizione del popolo non fu errata , gli araldi del Re radunarono la popolazione tutta nella centrale piazza del mercato , indi si accinsero con il conforto delle trombe a srotolare una lunga pergamena e a dar lettura del triste annuncio: <Sua Maestà da alla cittadinanza, la grave notizia della dipartita di Cisco ,il menestrello di corte, avvenuta la notte passata improvvisamente come da volere  del fato!Tutti coloro che ritengono di possedere l’arte per ricoprire cotesto incarico, dovranno presentarsi domattina a Palazzo, firmato il vostro Re>.
Fra coloro che udirono il triste annuncio vi era anche  Astril , contadino figlio di contadini che aveva sempre sognato di fare il menestrello.
Il  giovane bifolco non stava più nella pelle e corse a casa dalla madre.

-         Madre , Madre, hai sentito la novella?

-         Si ho saputo- rispose dimessa la madre

-         Bè , e non sei contenta per me , andrò a vivere a corte , guadagnerò tanti denari e Laras e Matias potranno crescere sani e forti e magari ricevere anche l’ istruzione!

-         I tuoi fratelli stanno già bene!- rispose la donna negando l’evidenza di un’esistenza tribolata.

-         Lo sai che non è vero ciò che dici , perché parli così , Madre?

-         Perché non è facile figliolo e non voglio che tu ti illuda ecco tutto!- continuò la donna- non sarai l’unico ad ambire al mestiere , e di certo non sarai il più esperto.

-         So di non essere solo ma devo assolutamente provare e ti voglio dalla mia parte!- ribadì Astril.

La donna capì e nulla più aggiunse , si ritirò nella sua camera, rovistò un’antica cassapanca nella quale teneva le stoffe e iniziò a cucire un’abito per il figlio.

L’indomani mattina Astril si alzò, con la speranza nel cuore e vide la madre che tutta la notte era stata a vegliare , prendendo misure, tagliando  tessuti, rammendando e cucendo , con il nuovo vestito tra le mani , il giovane si commosse e il suo volto si illumino di tutti i colori che accendevano l’abito variopinto con il quale sarebbe andato a corte a sostenere la dura selezione.

 

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