Il vincitore del 2000

 

Finalmente eccolo, il vincitore dell' iniziativa di Terzapagina. Ha vinto Piersante Sfredda con l' opera "Intervista  a Montanelli", storia vissuta in prima persona di un giovane giornalista che riesce ad incontrare Indro Montanelli, e ad intervistarlo. La cosa più interessante che scopriamo però è che il nostro autore non si sente affatto uno scrittore, anzi...

 

D: Come ti collochi in relazione alla professione di scrittore?

R: Male. Alla qualifica di "scrittore" preferisco quella di "narratore". Non è una differenza da poco: il narrare implica qualcosa da descrivere, un fatto, un'esperienza. Lo scrittore, quand'è bravo, fa altro, fa di meglio: riesce a rendere interessanti le proprie fantasie e le proprie divagazioni scrivendone.E' la stessa differenza che passa fra un artista e un artigiano: lo scrittore è l'artista, il narratore (e il sottoscritto in particolare) è l'artigiano.

D: Che differenza corre tra lo scrittore e il giornalista, due impieghi strettamente legati alla sfera della comunicazione?

R: La differenza dovrebbe consistere nella definizione che ho dato poco sopra. Il giornalista racconta i fatti - e solo quelli - e lo scrittore racconta sè stesso per il tramite della sua fantasia, sensibilità, ecc. Ma sottolineo il "dovrebbe": c'è sempre più confusione fra l'uno e l'altro "impiego", come li chiami tu, e non è raro trovare giornalisti che vogliono scrivere come Hemingway, col risultato di farlo male e di far capire poco ai lettori. (C'è pure chi prova a scrivere come Brizzi, o la Santacroce. E a quest'ultima, con l'aiuto dello Spirito Santo, bisognerebbe votarsi per eliminare il malcostume grammaticale e sintattico di queste disgraziatissime nuove leve).

D: Veniamo all'incontro con Montanelli: il ricordo di quell'episodio che ha segnato la tua vita - non solo professionale, a quanto emerge nel racconto - è ancora vivo e palpitante nello stesso modo in cui l'avevi descritto oppure emergono quei particolari, quei sentimenti che solo a mente fredda si riescono
a delineare?


R: E' logico che all'emozione per questo incontro importante, man mano che passa il tempo vada sostituendosi una riflessione più attenta sul personaggio. Diceva un tale: "Da un grande uomo c'è molto da imparare anche quando non parla". Sono questi i particolari che affiorano, riflettendoci e ricordando: l'incedere di Montanelli, il suo modo di gesticolare o di ascoltare, la sua
umanità. Da quell'intervista ho imparato tante cose, molte delle quali non dirò, non racconterò che a mio figlio, quando lo avrò.


D: Domanda prevedibile: che impressione ti ha fatto Montanelli? E' veramente un burbero o ti è sembrato più un quieto vecchietto desideroso di godersi in pace la vecchiaia?

R: Rinvio alla lettura di "Toscanaccio a metà", il corsivo che ho scritto
sull'argomento. Risiede all'indirizzo
http://members.tripod.com/chiccoechicca/monty.htm insieme all'intervista.


D: Cosa ne pensi di Terzapagina?

R: Tutto il bene possibile. Sono sicuro che piacerebbe anche a Montanelli, se
solo si convertisse (e non lo farà) all'uso del computer e di Internet.

M.C.M

 

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