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Accanto al corpo di donna devastato, il pianto sommesso dello sposo e dei bambini assumeva parvenze d'irrealtà.

Allora è questa la vera legge del Dio di David e Abramo?

Toccherà anche a me, prima o poi, senza perdono?

Perderò quest'uomo che ama il mio corpo come la più preziosa delle rarità sulla terra, perderò Zoar, la mia casa?

Che dolore provoca la pietra quando colpisce sul viso?

Dio di David e Abramo, perchè mi lasci vivere ancora?

Io non ho pentimenti per colpe che hanno inventato altri. Amo Zoar, ma amo il mio uomo anche.

In due modi diversi, ma amo entrambi e non tradisco nessuno dei due.

Che significa allora adultera?

Chi meglio di me può condannare o perdonare, sentirsi o no peccatrice. Oggi, per effetto di questo doppio amore che avvince la mia anima, che mi avviluppa il cuore, sento di vivere davvero pienamente.

Io vivo, Signore. Finalmente vivo con pienezza e tutto il mio essere è pervaso da benefici effluvi.

Allora è giusta quella legge che vuole la mia perdizione o quella che vuole la mia salvezza.

Quanto vale al tuo cospetto, Signore, la vita di una donna, quanto vale per te la mia legge, Signore di Davide e Abramo?.

Quanto vale, Signore, la vita di una donna felice e paga?

 


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