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Omaggio al Mulo con le stellette

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Successivamente gli Alpini presero parte alla campagna di Libia del 1911 con 8 battaglioni e 13 batterie da montagna someggiate, ove si distinsero nei combattimenti di Derna, Misurata, Delle due Palme, a Ridotta Lombardia dimostrando le loro qualità di tenaci e valorosi combattenti anche in assenza di montagne.

La Prima Guerra Mondiale vide gli Alpini impegnati in modo massiccio dal Passo dello Stelvio all'Isonzo con 88 battaglioni e 66 gruppi di artiglieria da montagna tutti dotati con ottimi quadrupedi idonei alla guerra.

Quarantun mesi di lotta durissima e sanguinosa costituirono per i reparti alpini un'epopea di episodi collettivi e individuali di altissimo valore e di indomita resistenza, di battaglie di uomini contro uomini, di uomini contro le forze della natura, di azioni ardimentose sulle vette altissime e sui ghiacciai insidiosi. Innumerevoli le imprese leggendarie portate a termine dagli Alpini. La prima fu quella di Monte Nero conquistato di slancio il 16 giugno del 1915. E dopo seguirono Passo della Sentinella, la Tofana Prima, Monte Cauriol, Adamello, Monte Pasubio, Monte Ortigara, Monte Grappa.

Sul monte Ortigara, passato alla storia come il Calvario degli Alpini, le "Penne Nere" diedero il massimo tributo di sangue con 12.698 Caduti.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1935/36, la Divisione Alpina "Pusteria" partecipa alla guerra Italo-Etiopica. Le operazioni furono ampiamente condizionate dal clima, dalle distanze e dalla mancanza di strade. Anche in Etiopia gli alpini si fecero una solida fama. Macallè, Amba Aradam, Ascianghi, Mai Ceu, Passo Mecan sono nomi legati alla storia d'Italia e dell'Esercito Italiano. Determinante fu il contributo dato dai reparti salmerie per rifornire di viveri, di munizioni e materiali gli alpini in prima linea. moltissimi di quei generosi animali, fedeli compagni degli alpini, morirono di sfinimento e dalle granate del Negus.

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