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Dopo l'8 settembre del 1943 gli
alpini parteciparono alla Guerra di Liberazione dell'Italia
a fianco degli alleati, con il battaglione
"Piemonte", "L'Aquila" e "Monte
Granero". Anche in questa campagna numerosi furono gli
episodi di valore: Monte Marrone, Jesi, Colle delle
Mainarde, Valle Idice. Nello stesso periodo in Bosnia e
Montenegro, gli Alpini della Divisione "Taurinense"
operarono con grande impegno con le formazioni del
Maresciallo Tito, inquadrati nella Divisione
"Garibaldi".
Nella gloriosa storia degli
alpini, fatta di grandi sacrifici, di alto senso del dovere,
di infiniti gesti di umanità, di amore per le
montagne e per le buone tradizioni, fedele di questi
generosi uomini con le "Fiamme Verdi", è stato
presente in ogni tempo il
mulo,
infaticabile amico nei momenti più critici.
Ma gli Alpini non sono solo
fieri soldati del "Qui non si passa", ma sono anche i
generosi ed umili soldati capaci di stupende gesta
umanitarie. E, non a caso, la prima decorazione al valore ad
un reparto alpino venne concessa non per un atto di guerra
ma bensì per un atto di solidarietà umana nei
confronti della popolazione di Bersenzio (Cuneo). Nella
notte del 19 agosto 1883, gli alpini accorrevano a spegnere
un furioso incendio sviluppatosi in paese.
Sugli interventi dei reparti
alpini nelle operazioni di soccorso, in caso di
calamità pubbliche, sembra superfluo dilungarsi
poiché gli alpini sin dalla loro nascita, con la loro
tenacia ed il loro spirito organizzativo, hanno dato sempre
il loro massiccio contributo alla comunità
nazionale.
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