Nicole Marie Lenz









(Articolo tratto da PLAYBOY di Maggio 2000):
     Da un po' di tempo abbiamo notato, con una certa sorpresa, che Cleveland è una fonte inesauribile di attrazioni di ogni tipo: dai concerti alla Rock and Roll Hall of Fame alle partite degli Indians in uno dei più famosi stadi di baseball degli States, alle rappresentazioni di Shakespeare alla Cleveland Playhouse. Di recente abbiamo scoperto l'ultima e forse la migliore delle attrazioni locali: Nicole Marie Lenz. Nikki - così la chiamano gli amici - ci ha dato appuntamento al ristorante dello zio, famoso per i suoi succulenti roastbeef, e poi ci ha portato ad ammirare un tramonto infuocato sul lago. Già, Cleveland è una città piena di energia e di bellezza.
Come reagisce la gente quando viene a sapere che provieni da Cleveland?
     «A Los Angeles mi guardano e poi commentano: “Ma come è possibile?”. Io mi diverto un mondo. Questa città offre moltissimo, oggi come oggi. Sono stata all'inaugurazione dei concerti alla Rock and Roll Hall of Fame. Ci sono magnifici ristoranti e la gente comincia a prendere sul serio il mondo degli affari. I night club stanno spuntando come funghi, nella Little Italy si mangia roba incredibile, specialmente se si ama la cucina italiana, come la amo io. Tutte queste cose contribuiscono a rendere la nostra città un punto importante sulla carta geografica degli Stati Uniti».
Nelle vicinanze c'è un lago molto grande: hai qualche storia particolare da raccontarci?
     «Il lago Erie è magnifico. Di solito ci arrivo pattinando sui miei rollerblades e mi faccio delle magnifiche nuotate. L'estate qui è una stagione meravigliosa. Sono stata in spiaggia anche in California, ma mandare giù una sorsata di acqua salata fa veramente schifo, mentre qui se bevi non succede nulla».
La tua famiglia è a Cleveland da molte generazioni?
     «Il nonno di mia madre ha partecipato alla costruzione della Terminal Tower, ultimata nel 1930».
Sai maneggiare un martello o una cazzuola?
     «Quando ero più piccola aiutavo mio padre, che lavora come imprenditore edile. Ho imparato a mettere le tegole, ad alzare i muri di mattoni e fissare pavimenti di parquet. Però non so nulla di idraulica né di elettricità».
Dove sei cresciuta, esattamente?
     «Nel distretto di Ohio City, dove tutte le case sono quelle originali, anche se molte sono state ristrutturate. La casa della mia famiglia è stata costruita nel 1860 ed è una meraviglia: ha uno scalone di marmo all'ingresso, soffitti altissimi e camini di marmo in ogni stanza. So che per lavorare come modella dovrò trasferirmi a Los Angeles o a New York, ma devo avere la certezza di poter tornare a Cleveland in qualsiasi momento».
A proposito di modelle, ce n'è qualcuna a cui vorresti assomigliare?
     «Le pareti della mia stanza sono tappezzate di foto di Marilyn Monroe. Ho visto tutti i suoi film e ho la videocassetta del famoso ricevimento alla Casa Bianca in cui lei cantò Happy Birthday al Presidente Kennedy. La migliore performance di tutti i tempi. Non so cosa darei per poter indossare quel vestito!».
Credi che sia esagerato predirti un futuro luminoso?
     «Non so ancora esattamente cosa farò. Ora ho un contratto per un anno come modella, ma non sono sicura che sia quella la carriera adatta a me, anche se posare per Playboy mi ha dato una grande sicurezza e maggiore fiducia nei miei mezzi. Staremo a vedere».



Le foto.


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