GNAM Gruppo Nostrano Amici di Merende

Cos'è lo GNAM?
La domanda apre molte questioni e la sua risposta, le sue risposte, spalancano varchi nel complesso sistema di conoscenze, alimentando il dibattito scientifico di questo tormentato fine millennio.
L'ultimo congresso della "Cognitve Science Association", tenutosi nel febbraio 1999 al M.I.T., si è concluso con la stesura di un documento comune che indica una nuova strada verso la comprensione del fenomeno dello GNAM: [...] infine, possiamo dire con assoluta certezza che il fenomeno GNAM si può collocare in un campo di ricerca che, date le caratteristiche del fenomeno stesso e la peculiare propensione di chi vi aderisce ad esperire comportamenti, verso i nostri ricercatori, categorizzabili nell'area dell'emotività e dell'evitamento quali: pernacchie all'indirizzo di chi somministrava loro i test di
comprensione e memorizzazione, rutti e flatulenze durante i vari problem solving, espletamento dei bisogni fiosiologici in ogni angolo del setting, reiterate intonazioni di canti come, ma che ce frega, ma che c'emporta... ed alrti comportamenti non rilevanti al fine di una serena analisi dei suddetti soggetti, il fenomeno dello GNAM, dicevamo, può essere inquadrato in un'area di studio che si pone lungo un continuum che va dall' etologia all'Ufologia. In conlusione, io mi rifiuto, in maniera categorica di avere a che fare con un tale soggetto per il resto dei miei giorni, altrimenti pesto i piedi e mi metto a pingere.[...]
Estratto dal documento conclusivo del congresso "GNAM: Bettween Attitude and Behaviour." della Cognitive Science Association. Relazione finale del prof. doc. Chomsky N., M.I.T., 2-28 feb. 1999.

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I Membri...

Il branco

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Dunque? Cos'è lo GNAM.
Percorrere le strade della sintesi è impresa ardua, potremmo cominciare col dirvi quali fenomeni possono essre osservati all'interno dello GNAM.
Il più vistoso e degno di nota è il Branco.
Lo GNAM, in quanto fenomeno associativo, tende a spostare i termini normali della dinamica di gruppo verso una polarizzazione che potremmo definire "voracità". Il gruppo si muove, agisce ed interagisce all'interno di una logica  non gerarchica ed altresì di branco.
Cosa tutto ciò significhi, me lo sono chiesto anchio.
Probabilmente la strada più semplice per tentare di circoscrivere il fenomeno GNAM è la descrizione del loro comportamento in un setting naturale, la locanda o l'osteria.
Sediamoci in un angolo fumoso ed in penombra ed aspettiamo; nel frattempo ordiniamo dell'affettato e del vino per tentare di entrare maggiormente nel sistema relazionale dello GNAM.


Eccoli, sono sopraggiunti, si possono udire le loro voci scanzonate fuori dalla porta che fra breve si spalancherà, riversando all'interno della bettola gli Amici di Merende.
Entrano, scrutano rapidamente l'ambiente e ne prendono possesso seguendo codici oscuri ed a noi inintelleggibili.
Si dispiegano lungo tutto il locale, armeggiando con sedie, tavoli e, se l'oste acconsente, anche con le posate.
Si odono frammenti di discorsi, uno sull'altro, il volume raggiunge i valori di un aereoporto in piena attività quando un bisbiglio impercettibile ad orecchio umano (alcuni studiosi hanno registrato la frequenza di questo richiamo e lo paragonano agli ultra-suoni percepibili da canidi e cetacei) si leva: "Cosa si mangia?"
Improvvisamente cala il silenzio, gli occhi s'accendono incrociando gli sguardi altrui, poi all'unisono si spostano verso il locandiere e l'oste si trova sotto il tiro di tutti gli occhi presenti.

In quel preciso momento l'aria sembra essere percorsa da una vibrazione lieve, l'oste comincia a sudare, anch'egli sa, ha fiutato l'odore del branco. Si china leggermente in avanti e accenna un sorriso tirato: "Cosa vi porto?" sono le ultime parole da uomo libero che il locandiere pronuncia. Non avrebbe mai voluto dirle ma il suo istinto alla ristorazione lo ha spinto ancora una volta a mettere in moto gli eventi.

"Vino rosso."
"Affettati."
"Verdure grigliate."
"Sottaceti."
"Patate al forno."
"Due."
"Tre."
"Per me salsiccia al forno."
"Anche per me."
"Tre."
"Quattro."
"Formaggio."
"Io polenta taragna."
"Anch'io."
"Quante? Sei? Sei."
"Arrosto."
"Tre."
"Puntine."
"Puntine."
"Sì."
"Braciole."
"Io prendo le lasagne."
"Ottimo, anch'io."
"Sette Pizzocheri."
"Stracotto d'asino."
"Due."
"Mmh."
"Due maialini."
"Peperoni alla piastra."
"Risotto con salsiccia."
"Pasta e fagioli."
"Due pasta e fagioli."
"Facciamo quattro."

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Tre membri dello GNAM mentre scrutano la locanda dove faranno merenda. E' un tipico comportamento del branco, che li distingue da tutti gli altri fenomeni d'aggregazione. La punta, lo scambiarsi brevi ed intensi sguardi, unnusare l'aria. Molto dipende dai profumi che circondano l'ambiente circostante l'osteria, dal quadro d'insieme offerto alla vista e dal rumore del calcetto (dal 1922 al 1943-45 calcio balilla).

Così dopo che l'oste, la figlia, i tre figli, i due nipoti di sei e quattro anni, due vecchietti che giocavano a tresette, il nonno sulla sedia a rotelle, non perché sia paralitico ma perchè ha camminato abbastanza per novantasei anni ed era anche ora che gli spuntassero le ruote, il cognato con l'amante, il postino che "quanto mai mi sono fermato per un bicchiere", un tale che nessuno conosce ma che praticamente da trentasette anni fa parte dell'arredo del locale come il cinghiale impagliato, il cinghiale impagliato, si sono dannati l'anima per quattro ore nel servire il branco, l'ultimo osso ripulito cade nel piatto, l'ultimo bicchiere viene vuotato e l'ultimo boccone di pane scivola sul piatto per la scarpetta finale, dalla schiera di teste ne emerge una, si volta verso il quadretto familiare sudato e stremato e con voce pacata: "Bene... cosa avete di primo?"


Tra le nobili attivita' dello GNAM, ed anche tra le piu' antiche c'e' la narrazione, il racconto. Tradizione che ha fatto sorgere la cultura, la civilta' ed ha elevato l'uomo al rango divino di creatore, scrstandogli di dosso quel fango che lo costringeva all'ebetismo incoscente, stato prossimo alla beatitudine ma anche tanto palloso. Grazie eva.
Ascoltiamoli raccontare...

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