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Notizie sottovoce


Tra le accuse a Microsoft spunta un virus anti-rivali
[pag. 24 de Il Sole 24 ore del 28 agosto 1998]

NEW YORK - Non c'è pace per la Microsoft: all'indomani delle nuove accuse di aver ricattato l'Intel per bloccarne lo sbarco su Internet, vecchie cause antitrust non ancora chiuse rischiano di sovrapporsi a quelle aperte in un cocktail che potrebbe rivelarsi pesantissimo per la credibilità di Bill Gates e l'immagine del suo gruppo. Ecco le sorprendenti notizie di ieri: nel 1991, due scienziati della Microsoft inserirono (non è chiaro se con il permesso dell'azienda) un virus anti-concorrenza in un programma sperimentale Windows che fu inviato a tutti i costruttori di personal computer. Il virus - incredibile ma vero - era in grado di bloccare tutti i computer che pur utilizzando Windows si collegavano in rete con altre macchine che utilizzavano il programma operativo Dr-Dos, il software messo a punto dalla Novell: in questo modo, gli utenti Windows erano portati a pensare che i due sistemi non fossero compatibili (quando in realtà lo erano) e poichè Windows già si affermava come il sistema vincente rinunciavano ad acquistare il software della Novell. Con il risultato che il sistema Dr-Dos non ha mai superato il 5% del mercato dei sistemi operativi.
Di qui, la decisione dell'ex presidente della Novell Ray Noorda e della Caldera (un'azienda che lavorava sul progetto per la Novell) di denunciare la Microsoft per concorrenza sleale, abuso di posizione dominante e altre pesanti accuse. Il caso è ancora aperto ed è venuto a galla soltanto perchè il dipartimento antitrust del ministero della Giustizia ha ottenuto i documenti dal tribunale federale che era stato investito del caso: l'antitrust conta ora di utilizzare le informazioni - coperte finora dal segreto istruttorio - nella causa contro la Microsoft che si aprirà alla fine del prossimo settembre. Ma ancora più clamoroso è il modo in cui l'intera vicenda è venuta alla luce. Secondo i fatti resi noti ieri, le prove dello scandalo sono tutte su delle e-mail che i due scienziati si scambiarono attraverso la rete informatica della Microsoft: la posta elettronica, che non fu mai cancellata, fu acquisita dai giudici che indagavano dopo la denuncia dell'ex presidente della Novell. La Microsoft continua comunque a respingere tutte le accuse, comprese quelle della Caldera e di Noorda.
A. Pl.



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