logo

rivista

Studi Junghiani

logo
 

PRESENTAZIONE

Studi Junghiani è la rivista semestrale dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (A.I.P.A.). Nata ufficialmente nel 1995, ha lo scopo di favorire l’approfondimento e il confronto fra i diversi orientamenti e i molteplici interessi teorici e clinici in ambito associativo e in generale fra gli studiosi di psicologia analitica sia italiani che stranieri, nonché l’apertura ai contributi di un pubblico più ampio di psicoanalisti, psicoterapeuti e ricercatori interessati alla psicologia del profondo e al pensiero di C.G. Jung.

In particolare il progetto della Rivista è quello di essere all’avanguardia nella diffusine del pensiero junghiano sia sul piano culturale che applicativo, specialmente nell’informazione sulla ricerca che si svolge in tutti quei settori che approfondiscono le aree specifiche della teoria junghiana:

    1) l’area storico-epistemologica, riguardante il confronto della psicologia analitica con la psichiatria, con la filosofia e la storia delle idee; 
    2) l’area archetipica, con riferimento all’antropologia, alla mitologia e alle differenti forme dell’esperienza religiosa; 
    3)l’area clinico-istituzionale, relativa all’intervento sia individuale che di gruppo, alla psicopatologia, alla psicoterapia nelle istituzioni e alle tecniche dell’immaginazione attiva e del gioco della sabbia. 

Studi Junghiani è pubblicata dall’editore Franco Angeli di Milano. 

Direttore: Concetto Gullotta 
Comitato di Redazione: Maria Cristina Barducci, Elena Caramazza, Vincenzo Caretti, Grazia Cerbo, Cecilia Codignola, Maria Montini, Gianni Nagliero, Rita Patania, Liberiana Pavone, Clementina Pavoni, Adriano Pignatelli, Anna Maria Sassone, Filippo Strumia.

Segretaria di Redazione: Paola Cascino 
 

 

Indice del Numero 7, vol. 4, n. 1, 1998

 

Editoriale

L’Associazione: temi e sviluppi
di Concetto Gullotta............................. Pag. 5 

Articoli

Jung: il sogno nella teoria e nella clinica
di Lidia Procesi .......................................... »13

Spazi dell’immaginario e spazi del sogno. Die andere Schauplatz 
di Salomon Resnik......................................»39

La genesi del sogno 
di Maria Paola Ingo....................................»49

Sciamanesimo e psicoterapia. Il sogno di Carlos Castaneda e il sogno dell’analisi 
di Sandro Candreva....................................»63

La programmazione genetica di Jouvet e il fenomeno onirico in Jung. Un’ipotesi di lavoro 
di Angiola Iapoce.......................................»81 

Pagine aperte

La psicoterapia del profondo come vocazione
di Edward Edinger..............................Pag.103

Ricordi

In ricordo di Dora Bernhard
di Concetto Gullotta.................................»121
In ricordo di Marie Louise von Franz
di Federico de Luca Comandini............»124
Carl Gustav Jung e la riabilitazione della funzione del
sentimento nella nostra civiltà
di Marie Louise von Franz......................»132
Scheda bibliografica delle opere
di Marie Louise von Franz
a cura di Robert Mercurio ......................»148

Recensioni

Recensioni Libri............................»155
Recensioni Riviste.........................»171
 

Riassunti degli articoli del Numero 7, vol. 4, n. 1, 1998


Jung: il sogno nella teoria e nella clinica (Lidia Procesi)

Jung definisce il sogno un prodotto psichico spontaneo, indipendente dalla coscienza: un fenomeno prezioso per la psicologia. Questa teoria è fondata sul modello della dissociabilità della psiche e dei suoi complessi, primo tra tutti l’Io, il cui compito è smistare le informazioni dei sensi e le richieste delle pulsioni. Il sogno segnala all’Io i difetti dell’adattamento. La sua funzione è compensatoria: mostra al soggetto i punti di vista più trascurati nel suo equilibrio; suggerisce prospettive nuove per sormontarne i disagi; invia idee impensate, che potrebbero tradursi in progetti; segnala i pericoli e indica le soluzioni possibili. Il suo linguaggio è enigmatico, in quanto è coerente con lo stato disorganizzato delle percezioni da cui proviene: il sogno è quindi la fonte d’informazioni più importante sull’inconscio. Conclude un esempio clinico: una sequenza di sogni di un paziente analizzato da Jung.



Spazi dell’immaginario e spazi del sogno. Die andere Schauplatz (Salomon Resnik)

In questo articolo volevo tradurre il mio modo di essere oniromante-psicoanalista che non dimentica l’importanza del transfert. Nell’esempio clinico provo a sviluppare alcune idee sull’immaginario onirico e alcune intuizioni inconsce del paziente che, in un clima di empatia, può raggiungere l’intuizione immaginaria dello psicoanalista. In questo mio modo di lavorare l’accento è posto sulla drammatizzazione del sogno nel transfert, scena che rimanda a un’altra scena, quella del sogno. Nello spazio del transfert si risveglia allora creativamente l’Io infantile del paziente e dell’analista, cioè l’adulto che non ha dimenticato di giocare col tempo: «Aion, il Tempo» dirà Eraclito «è un bambino che gioca a dadi». 



La genesi del sogno (Maria Paola Ingo)

L’attività onirica diventa oggetto d’analisi solo attraverso il racconto, quindi attraverso il linguaggio. Si verifica perciò una contaminazione tra la logica della coscienza e la logica dell’inconscio. Quest’ultima è di tipo simmetrico. Nel sogno assistiamo inoltre ad una plurisemanticità dei contenuti che derivano dalla memoria e costituiscono il materiale di cui l’inconscio si serve per la costruzione del mondo onirico. Sul significato del sogno vengono ricordate due teorie: quella freudiana, che fa risalire il sogno a un riaffiorare del rimosso e gli attribuisce una funzione catartica e quella junghiana, che vede nel sogno la manifestazione di energie psichiche non riconducibili al semplice rimosso ma dotate di una funzione potenziante e orientante. 



Sciamanesimo e psicoterapia. Il sogno di Carlos Castaneda e il sogno dell’analisi (Sandro Candreva)

Vengono tratteggiate le caratteristiche essenziali della tradizione esoterica messicana che da trent’anni Castaneda, in quanto erede dell’insegnamento dell’indio yaqui don Juan, viene configurando per un vasto pubblico di lettori in Occidente. Se ne ripercorre il sistema di pensiero, con le mete che propone e le tecniche di cui si dota per realizzarle. Il “corpo? è posto al centro delle tecniche sia nell’“arte dell’agguato?, sia nell’“arte del sognare?. Si avvia un confronto tra queste tecniche e le tecniche delle maggiori tradizioni analitiche e psicoterapiche, fino a mostrare il richiamo e la provocazione che lo sciamanesimo di Castaneda porta alle mete stesse della psicoterapia. Questa rivisitazione di Castaneda lo inquadra storicamente come autore tra i più rappresentativi di una generazione, consente di correggere le distorsioni intervenute nella comprensione del suo messaggio, recupera l’attualità della sua ricerca sul campo della psiche, in contrasto con l’attuale contesto di “scientismo? conservatore. 



La programmazione genetica di Jouvet e il fenomeno onirico in Jung. Un’ipotesi di lavoro (Angiola Iapoce)

Il fenomeno onirico è affrontato sia dal punto di vista delle più recenti teorie neurofisiologiche, sia da quello delle psicologie del profondo. Il neurofisiologo Jouvet tratta il sogno nel suo correlato di fase REM, ipotizzando che esso assolva una funzione genetica programmata, al servizio dell’individuazione psicologica. Freud, nel rapporto tra stati del cervello e stati della mente, partì da una distinzione originaria tra sistema nervoso e coscienza, distinzione che restò impigliata nella sua teoria successiva e che determinò un’ambiguità di fondo circa la funzione da attribuire al sogno. Jung, che partì dalla psiche intesa prevalentemente come esperienza, tratta il sogno quale fenomeno complesso, punto cardine nel processo di individuazione. Il presente lavoro accosta l’ipotesi di Jouvet, che il sogno sia il custode dell’ereditarietà psicologica con la teoria junghiana secondo la quale il sogno è il rappresentante di potenzialità innate nell’individuo 



La psicoterapia del profondo come vocazione (Edward Edinger)

Le radici storiche preminenti della psicoterapia del profondo sono analizzate con particolare attenzione alla metodologia ed agli atteggiamenti peculiari di ciascuna. Vengono descritte le figure del ‘Medico-Guaritore?, del ‘Filosofo-Scienziato? e del ‘Sacerdote-Ierofante? i cui tratti caratteristici si ritrovano in modo evidente nell’attuale pratica psicoterapeutica. L’eredità della tradizione medica consiste prevalentemente nell’atteggiamento di cura attraverso un particolare trattamento per ciascun paziente. Obiettivo principale dell’approccio filosofico è la conoscenza da perseguire mediante un processo dialogico che si rifà alla maieutica socratica. Infine la funzione sacerdotale si esprime pienamente nella mediazione con una dimensione transpersonale, accessibile tramite “rivelazione? Queste tre figure - Medico, Filosofo, Sacerdote - vengono costellate a vari livelli nel corso della psicoterapia e frequentemente si propongono come immagini archetipiche corrispondenti a specifiche fasi del processo psicoterapeutico. Dall’iniziale richiesta di guarigione da parte del paziente si può arrivare a scoprire l’esigenza di un’indagine di tipo conoscitivo ed il piacere di un confronto dialogico. Una fase ulteriore è caratterizzata dall’emergere della psiche archetipica con immagini numinose che generalmente accompagnano l’esperienza peculiare della “teofania?. Vengono infine segnalati, accanto a sofisticati privilegi e gravi responsabilità, alcuni rischi professionali correlati con la pratica quotidiana della psicoterapia del profondo che è allo stesso tempo scienza ed arte, che richiede comunque il coinvolgimento della personalità globale, ma soprattutto viene qui considerata come ‘vocazione?. 



Carl Gustav Jung e la riabilitazione della funzione del sentimento nella nostra civiltà (Marie Louise von Franz)

Fin dai tempi dei suoi primissimi scritti Jung sosteneva che la ricerca scientifica doveva essere guidata da un profondo senso morale, basato a sua volta su un rapporto con il numinosum. Marie Louise von Franz illustra come la funziona del sentimento trasformi un codice morale in un vero senso etico e, proteggendo l’individuo da ogni forma di psicologia di massa, rende il rapporto con il trascendente intimo e personale. 
 


Per maggiori informazioni scriveteci, con la posta elettronica, ai seguenti indirizzi:

Segreteria
segreteria AIPA
Webmaster