DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO BENEVENTO

PREMESSA

Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è l’insieme delle scelte, che, scaturendo dalla lettura del territorio e dai bisogni che dallo stesso emergono, caratterizzeranno, nel suo complesso, il servizio di formazione delle scuole elementari e materne del Circolo. Esso viene, pertanto, così articolato:


 

1. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI

Il IV^ Circolo Didattico di Benevento, sorto nel periodo dell’immediato dopoguerra, è una delle più antiche istituzioni scolastiche della città; esso si compone di tre plessi:

  • "FERROVIA" (sede della Direzione Didattica), ubicato in città, nel rione che porta la stessa denominazione;
  • "PEZZAPIANA", ubicato nella periferia nord della città, in zona di recenti insediamenti industriali;
  • "SAN VITALE", ubicato in zona rurale, a nord dell’insediamento urbano.
  • L’ambiente socio-culturale, entro cui agiscono le nostre scuole, è eterogeneo e variegato, sia per provenienza territoriale (centro storico, periferia urbana, estese propaggini rurali), sia per appartenenza a contesti di comportamento e di condizione esistenziale variamente caratterizzati. Gran parte delle famiglie gode di condizioni economiche mediamente discrete; una piccola parte vive in situazioni di indigenza; il resto, costituito da una percentuale minima, è formata da famiglie con una situazione economica agiata.

    Un pari riscontro non si evidenzia nella qualità dei vissuti socio-culturali. Da un’indagine svolta, nel corso del precedente anno scolastico, nel contesto di impegni progettuali mirati alla prevenzione della dispersione scolastica, è emerso che, pur in presenza di adeguate attenzioni ai bisogni materiali, non di rado si rilevano difficoltà, limiti, precarietà ed incertezze nella cura di quelle dimensioni che più immediatamente riguardano la promozione delle autonomie e la sollecitazione di quegli interessi ed impegni che stimolano il desiderio di conoscenza e di competenza ed ampliano gli orizzonti della quotidianità e del consueto. Sempre dall’indagine testé menzionata si evidenzia una prevalente tendenza, diffusa nelle realtà parentali di tipo nucleare, alla chiusura e all’isolamento, che determina una carente esplicabilità di riferimenti e di contesti atti a generare significative possibilità di confronto e di socializzazione, con conseguenti stati di notevole disagio e sofferenza nei comportamenti infantili, soprattutto nelle situazioni di tipo relazionale, che richiedono l’esercizio di complesse dinamiche adattive ed affettivo-emotive.

    Prende forma di sempre maggiore ampiezza, pertanto, una più o meno palese esigenza di vicarianza e di integrazione delle possibilità ed opportunità formative dei contesti familiari, che impone alla scuola di elaborare risposte sempre più articolate e complesse in contesti di agibilità socio-affettiva, emotiva e relazionale che facilitino ed alimentino i processi di sviluppo dei poteri cognitivi ed espressivi. S’impone, a tal fine, l’esigenza di raccordarsi con una pur diffusa molteplicità di agenzie di socializzazione e strutture di potenziale e, per molti versi, già ampiamente attivato, riferimento ludico, sportivo, culturale e ricreativo, presenti nel territorio (la parrocchia, la colonia elioterapica, i palazzetti dello sport, le associazioni sportive e di promozione sociale e culturale) nonché con i luoghi della produzione, i servizi sociali, le istituzioni. Occorrerà, inoltre, assumere impegni di coinvolgimento e di sensibilizzazione delle famiglie, che si traducano nella ricognizione e nella integrazione di risorse operative, organizzative, culturali come nella promozione di iniziative di formazione che accomunino scuola e famiglia sui temi della formazione e dell’orientamento delle giovani generazioni, attraverso le dimensioni dell’integrazione e della continuità
     

    1.1 Priorità formative

       
    1.2 Modalità operative, standard formativi, metodologia e finalità generali
    Il P.O.F. si ispira all’idea di persona come sistema integrato, alla cui formazione concorrono processi cognitivi ed emozioni. Pertanto,

    2. AREA DEI CURRICOLI

    2.1  CURRICOLI DISCIPLINARI

    2.1.1  Scuola Elementare
     

    Finalità
    Metodologia
    -Far acquisire e padroneggiare la lingua parlata e scritta nella pluralità dei testi possibili;

    -Promuovere l’apprendimento e l’uso essenziale della lingua straniera per proiettarsi in uno spazio comunitario sempre più esteso.

    -Mettere in atto tutte le tecniche idonee a facilitare la padronanza della lingua italiana e a farne comprendere la struttura;

    -Usare metodi di produzione che mirino ad integrare e superare il "tema" ed aiutino nella produzione di messaggi scritti pratici ed essenziali;

    -Promuovere la capacità di assimilare ed elaborare messaggi scritti più complessi;

    -Usare tecniche di lettura che richiedono concentrazione e riflessione;

    -Sollecitare il bisogno-piacere della lettura;

    -Promuovere esperienze di lettore-partecipe-cooperante, lettore-attore, lettore-autore.


     
     
    Finalità
    Metodologia
    -Favorire l’interazione tra i linguaggi del corpo e della mente;

    -Favorire la formazione della persona facendo concorrere la componente percettivo-motoria, logico-razionale, affettivo-sociale.

    -Realizzare attività per favorire l’integrazione tra le diverse matrici di cui si compone l’esperienza quotidiana, riconoscendo pari dignità al segno della scrittura, all’immagine, al suono, al colore, alla gestualità.

     
     
    Finalità
    Metodologia
    -Promuovere il piacere di matematizzare la realtà;

    -Indurre ad usare idee e tecniche di tipo matematico nella soluzione di problemi diversi;

    -Favorire percorsi alternativi di soluzione comprendendo che la matematica utile nelle applicazioni è quella che conduce a soluzioni approssimate.

    -Indurre all’uso di metodologie che consentano di controllare l’errore e di fare in modo che esso rimanga nei limiti di tolleranza consentiti dal livello di complessità dei problemi.

     
     
    Finalità
    Metodologia
    -Promuovere la capacità di appropriarsi dei linguaggi e dei modi di operare della scienza;

    -Acquisire criteri per formulare domande sensate, elaborare tecniche e strategie per giungere a risposte scientificamente accettabili.

    -Progettare percorsi didattici nei quali interagiscano il momento applicativo e d’indagine e quello cognitivo-intellettuale.

     
     
    Finalità
    Metodologia
    -Sviluppare competenze generali di inquadramento e ricostruzione dei fatti storici;

    -Promuovere la capacità di lettura dei segni che caratterizzano il paesaggio rurale e urbano del nostro paese;

    -Dare il giusto spazio alle culture europee ed extraeuropee valorizzando i legami tra i popoli e le culture;

    -Far intendere la geografia come luogo di transizione tra temporalità naturale e temporalità umana e come tramite di raccordo tra scienze della natura e mondo sociale;

    -Promuovere la formazione di una cittadinanza critica e responsabile nel rispetto delle regole della convivenza sociale.

    -Organizzare lo studio con l’impiego di repertori, dati, immagini, ricostruzioni visuali;

    -Aiutare a cogliere legami tra storia, studio del territorio e dei fenomeni sociali, tra passato ed attualità;

    -Costruire itinerari di insegnamento basati sull’integrazione dei saperi;

    -Attivare l’esercizio della discussione democratica e il dibattito.


     
     
    Finalità
    Metodologia
    -Promuovere l’attenzione alle dimensioni del sé e del mondo e alle relative interazioni, facendone cogliere l’intrinseca connessione con l’universo del religioso e dello specifico cristiano. -Rafforzare l’attenzione al bambino, alle sue domande ma anche alle sue risposte e ai fenomeni che accompagnano la sua crescita e connotano l’ambiente nel quale vive;

     


     
     
     

    2.1.2  Scuola Materna
     

    Campi di Esperienza Conquista dell’autonomia Maturazione dell’identità Sviluppo delle competenze
    CORPO E MOVIMENTO -Orientamento negli spazi interni ed esterni;

    -Gestione degli spazi, dei luoghi e degli oggetti;

    -Interazione con gli altri.

    -Coscienza e conoscenza del proprio corpo. -Conquista e consolidamento delle abilità sensoriali, percettive e motorie.
    DISCORSI E PAROLE -Uso degli aspetti costitutivi della lingua (fonologico, lessicale, semantico, morfologico, pragmatico, sintattico);

    -Uso della lingua per manifestare i propri bisogni, le proprie idee, per risolvere divergenze.

    -Espressione e controllo di sentimenti ed emozioni. -Conquista e consolidamento di abilità comunicative per mezzo della lingua (analizzare, riassumere, comunicare conoscenze e rielaborarle).
    SPAZIO ORDINE E MISURA -Sviluppo di atteggiamenti che favoriscono l’uso degli strumenti della matematica (raggruppare, classificare, confrontare, formulare previsioni ed ipotesi, progettare ed inventare forme, relazioni ambientali, regole di gioco). -Sviluppo intellettuale in relazione ai concetti spaziali e temporali (acquisire una esatta cognizione di sé nell’ambiente e con gli oggetti). -Conquista e consolidamento di abilità intellettuali;

    -Sviluppo di capacità logiche per produrre raggruppamenti, seriazioni, quantificazioni.

    COSE TEMPO E NATURA -Rapportarsi in modo corretto all’ambiente naturale (rispetto e salvaguardia degli ambienti naturali; osservazione delle varie forme di vita). -Motivazione alla curiosità spinta all’esplorazione; gusto della scoperta. -Formazione di atteggiamenti ed abilità di tipo scientifico (osservare, esplorare, scoprire, manipolare, capire, contare, catalogare, classificare).
    MESSAGGI FORME E MEDIA -Fruizione critica dei messaggi diretti ed indiretti.  -Comprensione e rielaborazione dei messaggi. -Stimolare comportamenti attivi e creativi.
    IL SE’ E L’ALTRO -Acquisizione del rispetto dei valori universalmente condivisibili (rispetto di sé, degli altri, senso di solidarietà). -Sentirsi parte integrante del gruppo-sezione, della comunità-scuola, delle comunità di appartenenza. -Sviluppare atteggiamenti di disponibilità verso le altre culture.


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    2.2  CURRICOLI TRASVERSALI
    Per rispondere alla complessità crescente della società contemporanea e alle nuove domande di educazione che le vengono rivolte, la scuola deve promuovere l’acquisizione di contenuti, comportamenti e atteggiamenti che ineriscono alla formazione generale "fino a coinvolgere i significati profondi della vita affettiva, etica, sociale e civile della persona". Tali obiettivi di carattere ‘trasversale’, cioè comuni a tutte le discipline e a tutte le attività, hanno una grande valenza formativa. Di qui l’attenzione che la scuola rivolge a quelle esperienze capaci di raggiungere i saperi disciplinari e di offrire ai bambini la possibilità di avviare l’elaborazione di un personale progetto di vita coerente con i valori di una società democratica e in via di continua trasformazione. E’, invero, compito della scuola quello di guidare il bambino, oltre che ad acquisire il possesso di abilità strumentali di base, a percepire in maniera nuova la realtà per viverla in modo dinamico e consapevole.
    La scuola deve aprirsi al territorio e alle sempre nuove esigenze di conoscenza e di competenza, che il mutare degli scenari socio-economici, culturali ed istituzionali pone con sempre maggiore urgenza e con sempre più ampio rilievo, favorendo lo sviluppo di più forme di intelligenza ed offrendo all’alunno di collocarsi da più punti di vista, perché possa disporre di sempre più validi ed efficaci strumenti di comprensione e di organizzazione delle proprie dimensioni di vita. Di qui il grande rilievo di contesti e spazi di conoscenza e di esperienza culturale, che favoriscano ed alimentino l’integrazione dei saperi in prospettiva interdisciplinare, consentendone l’uso e la fruibilità sociali e personali.
     

    La ‘ricerca’ è un metodo di lavoro fondamentale per l’approccio interdisciplinare: non è possibile dare all’insegnamento una dimensione interdisciplinare utilizzando solo metodi trasmessivi e riproduttivi; occorrono metodi di ricostruzione e produzione delle conoscenze.
     
    Il metodo più consono alla particolare natura dell’attività educativa è la ‘ricerca-azione’. Infatti, nella ricerca-azione esiste una strettissima connessione tra oggetto di ricerca, da una parte, e problemi socio-educativi, dall’altra, nel senso che la produzione delle conoscenze non viene mai disgiunta dal momento dell’azione-innovazione culturale di un determinato contesto comunitario. Nella logica della ricerca-azione, per sviluppare un qualsiasi progetto didattico, gli insegnanti devono utilizzare molteplici conoscenze disciplinari, alcuni codici di comunicazione di base (iconici, verbali, grafici) ma anche paradigmi interpretativi (ecologici, economici, tecnologici) e metodologie di ricerca (scientifica, matematica, statistica). E’ quanto consente di affrontare anche problemi riguardanti il mondo extrascolastico, superando, così, l’attuale diffusa incomunicabilità tra cultura scolastica ed extrascolastica.   Le mappe di riferimento progettuale e le previsioni di integrazione del curricolo, che qui di seguito si riportano, si riferiscono alle predette istanze di conoscenza-formazione: le prime si riferiscono ad interventi ormai istituzionalmente incardinati nei curricoli delle scuole di ogni ordine e grado, per il loro eminente ed ineludibile valore etico e sociale (gli stessi definiamo come ‘curricoli trasversali obbligatori’); le seconde, che definiamo come ‘curricolo integrativo e di arricchimento dell’offerta formativa’, si indirizzano alla libera scelta dell’utenza, proponendosi quali ‘offerte’ di opportunità ulteriori di esperienza formativa, caratterizzate non certo dall’idea di prospettare modelli ed esperienze culturali alternativi rispetto agli impegni del curricolo istituzionale bensì dall’esigenza di arricchire ed amplificare i processi di conquista dei saperi, delle abilità e delle sensibilità che presiedono alla costruzione e alla crescita della persona, attraverso l’impiego di mediatori didattici prevalentemente affidati ai linguaggi del corpo e alle connesse forme di espressività e di comunicazione nonché attraverso forme di organizzazione degli spazi e dei percorsi di insegnamento-apprendimento di prevalente carattere laboratoriale. Anche a tali attività va riconosciuto il carattere di trasversalità curricolare, in quanto propongono approcci di tipo interdisciplinare, richiedenti un eminente impiego di metodologie di insegnamento-apprendimento di fondante carattere euristico.


    2.2.1 Curricoli trasversali obbligatori

    2.2.1.1 Educazione Stradale

    - Informazioni tecniche sui principali argomenti connessi alla circolazione stradale;

    - Relativi problemi desunti da esperienze dirette della vita quotidiana;

    - Contatti con adulti, esperti, referenti esterni, per l’acquisizione di stili comportamentali e di
       modelli di riferimento
     


    2.2.1.2  Educazione alla salute


     


     

    2.2.1.3  Educazione alla prevenzione e alla protezione civile

     

    L’attuazione dei curricoli trasversali obbligatori avverrà attraverso le seguenti fasi:

     

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    2.3  CURRICOLI INTEGRATIVI E DI ARRICCHIMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

    Al di là dei progetti tuttora in corso, perché di valenza pluriennale ("PASSEGGIANDO TRA LE RIGHE", "STOP…PERICOLO IN VISTA", "EDUCAZIONE AI VALORI", "BENESSERE E SALUTE"), si prevede, per le classi del 1° Ciclo, un progetto finalizzato all’acquisizione di abilità manuali e prassiche che, come è noto, sono alla base di qualunque apprendimento; per quelle del 2° ciclo, un arricchimento del curricolo che abbia per tema BENEVENTO e la sua storia (potrebbe denominarsi "Dalle storie alla Storia") e ogni altra azione di supporto e di integrazione culturale e disciplinare che gli insegnanti di un singolo team o di gruppi di team dovessero proporre alle loro scolaresche dopo una verifica delle esigenze di formazione che dalle stesse scaturiranno. Ciò potrebbe tradursi anche nella partecipazione a progetti e a proposte di tipo concorsuale promossi da soggetti istituzionali e socio-culturali esterni, come è accaduto, lo scorso anno scolastico, con il PROGETTO CINEMA, proposto dal Provveditorato agli Studi di Benevento in collaborazione con la gestione del Cinema-Teatro "Massimo", i cui esiti, indubbiamente di rilievo, suggeriscono l’opportunità di un’auspicabile prosecuzione dei relativi percorsi di impegno ed attività.

    Considerato il contesto sociale in cui la scuola opera, dove non di rado si registrano casi di disagio e di rischio di dispersione scolastica, occorre porre particolare attenzione alle opportunità formative che la scuola potrebbe ulteriormente offrire:

    Circa i tempi e le modalità di presentazione dei progetti che richiederanno l’uso di tempi aggiuntivi rispetto a quelli del curricolo ordinario e l’impiego di risorse di carattere finanziario, si prospetta l’esigenza che gli stessi siano presentati dai gruppi di lavoro – che all’uopo si costituiranno – entro il 23 ottobre ’99. Per gli stessi si prevedono: Tali progetti dovranno contenere elementi di innovazione didattico-organizzativa (laboratori, classi aperte, integrazione/coordinamento di competenze e risorse interne ed esterne, ecc…) e curricolare (curricoli integrati, opzionali, aggiuntivi).

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    3. AREA DELL’ORGANIZZAZIONE

    Nell’anno scolastico 1999/2000 si procederà, nelle scuole elementari del Circolo, alla costituzione dei moduli organizzativi (con orario di funzionamento di 27 ore settimanali, per le classi PRIME, e di 30 ore settimanali per le classi SECONDE, TERZE, QUARTE e QUINTE, interessate all’insegnamento della Lingua Inglese) e delle classi a Tempo Pieno (con orario di funzionamento di 40 ore settimanali) di seguito elencate, previaformazione delle classiprime e, nel plesso "PEZZAPIANA", previo sdoppiamento della quinta classe, con l’applicazione dei criteri previsti dal Consiglio di Circolo riassumibili nei principi della omogeneità delle istituende classi e della eterogeneità interna alle stesse. In sede operativa si procederà tenendo conto di tutti quegli elementi di informazione (schede valutative di passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare, dati di immediata acquisibilità attraverso momenti di confronto tra gli operatori delle due scuole, altri riferimenti acquisibili dalle stesse famiglie) che consentano di identificare bisogni, attese, disabilità e svantaggi, affinità, attitudini, livelli di abilità e disposizioni formative, ai quali riferirsi per assicurare una equilibrata distribuzione dei presumibili livelli di resa nelle costituende formazioni.

       
      Plessi
      Modulo 4x3
      Moduli 3x2
      T.P.
      FERROVIA I/A-I/B-II/C II/A-II/B

      III/A-III/B

      IV/A-IV/B

      IV/C-V/C

      V/A-V/B

      I/C

      II/D

      III/C

      IV/D

      V/D

      PEZZAPIANA   I/A-I/B

      II/A-II/B

      III/A-IV/A

      V/A-V/B

       
      SAN VITALE Per il plesso "San Vitale", al fine di garantire le più ampie ed agevoli condizioni operative ed organizzative, per l’esplicarsi di una non incerta continuità didattica, che verrebbe resa precaria dalla coesistenza di un modulo 3x2 con un di per sé problematico modulo 4x3, si prevede una utilizzazione flessibile dei sette docenti disponibili sulle 5 classi in organico, pur nel rispetto del vincolo normativo che esclude l’utilizzazione, per ciascuna classe, di più di tre docenti.

       

      Nelle scuole materne del Circolo si formeranno, con i criteri e le modalità, per quanto compatibili, previsti per la formazione delle classi nella scuola elementare, le seguenti sezioni:
      plessi Con fasce d’età miste Con alunni di 3 anni Con alunni di 4 anni Con alunni di 5 anni
      FERROVIA Sez. F (con orario di funzionamento ridotto) Sez. A Sez. B

      Sez. C

      Sez. D

      Sez. E

      PEZZAPIANA   Sez. C Sez. B Sez: A
      SAN VITALE Sez. A

      Sez. B

           


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    3.1  Gestione dei tempi (scuola elementare)

    3.1.1  I tempi del curricolo

    Le attività didattiche avranno sviluppo secondo le seguenti determinazioni orarie:

    In caso contrario, permarrà l’attuale distribuzione del tempo-scuola con l’impegno, per l’intera settimana, di 27 ore antimeridiane, dalle 8.30 alle 13.00 (dalle 8.45 alle 13.15 per il plesso "PEZZAPIANA"), e di un solo rientro pomeridiano (dalle 15.00 alle 17.00).
    GIORNI
    SCANSIONI ORARIE
    ATTIVITA’
    LUNEDI’/MERCOLEDI’/VENERDI’
    8.30/12.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
     
    12.30/13.30
    MENSA SCOLASTICA
     
    13.30/16.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
    MARTEDI’
    8.30/10.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
     
    10.30/12.30
    Attività di laboratorio (in situazione di contemporaneità docente)
     
    12.30/13.30
    MENSA SCOLASTICA
     
    13.30/16.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
    GIOVEDI’
    8.30/12.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
     
    12.30/13.30
    MENSA SCOLASTICA
     
    13.30/14.30
    Attività didattiche del curricolo ordinario
     
    14.30/16.30
    Attività di laboratorio (in situazione di contemporaneità docente)

     

    3.1.2   I tempi della docenza
     

    a) Definizione ambiti disciplinari e determinazione delle soglie orarie massime delle relative
        materie di insegnamento

    AMBITO LINGUISTICO: ITALIANO (7 ORE), EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE (2 ORE);

    AMBITO SCIENTIFICO: MATEMATICA (7 ORE), SCIENZE (3 ORE), EDUCAZIONE MOTORIA (2 ORE);

    AMBITO ANTROPOLOGICO: STORIA (3 ORE), GEOGRAFIA (2 ORE), STUDI SOCIALI (2 ORE), EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA (2 ORE)


    Proprie specificità, circa la composizione degli ambiti e la ripartizione delle competenze disciplinari, vanno riconosciute e determinate per le classi del plesso "S.Vitale", per i motivi segnalati al precedente punto 3. nonché, per alcune altre classi, per specifiche necessità da riferire alla presenza di moduli atipici, come il modulo 3x4 del plesso "FERROVIA", o ad esigenze di continuità didattica o di ridefinizione del ‘carico’ degli impegni in presenza di insegnanti specializzate di L.S. o di insegnanti di classe disponibili all’insegnamento della Religione.

    (*) Tale scansione potrà subire delle variazioni in dipendenza degli esiti del sondaggio che, nei primi giorni di scuola, sarà svolto tra i genitori per rilevarne gli intenti circa la frequenza del sabato e la relativa impegnabilità
     

    Per ciascuna delle classi a T.P. del plesso "FERROVIA" viene costituito un modulo di insegnamento formato da due docenti, le cui competenze e responsabilità operative sono articolate secondo le aree disciplinari qui enunciate.

    I tre ambiti disciplinari, previsti dalla norma, vengono articolati nelle seguenti due aree, di competenza di ogni singolo docente in ciascuna delle classi a T.P., aggreganti le discipline per le quali si indicano, nel qui riportato prospetto, le relative ore settimanali di insegnamento:
     

    Area Linguistica
    ITALIANO ORE 10
    STORIA* ORE 4
    STUDI SOCIALI* ORE 2
    EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE ORE 2

     
     
    Area logico-matematica e scientifica
    MATEMATICA ORE 7
    GEOGRAFIA* ORE 3
    SCIENZE ORE 4
    EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA ORE 2
    EDUCAZIONE MOTORIA ORE 2

     
     
    N.B. Nelle classi SECONDA e QUINTA, l’insegnamento della L.S. sarà diretto da insegnante specialista esterna che insisterà su entrambe le aree, riducendone i tempi su indicati, a settimane alterne. Nelle classi TERZA e QUARTA sarà svolto da una delle insegnanti di classe, in possesso di specializzazione per l’insegnamento di tale disciplina. 

    *L’integrazione disciplinare, prevista nei Programmi ‘85 per Storia, Geografia e Studi Sociali, sarà garantita da una attenta coordinazione - in sede soprattutto di programmazione - tra le insegnanti delle due aree.
     
     

    b) Religione e Lingua Straniera (L.S.)

    L’insegnamento della "RELIGIONE", di tipo "specialistico" in quasi tutte le classi del Circolo, impegnerà - ordinariamente - per un’ora settimanale ciascuno degli ambiti del curricolo, secondo rotazioni decise tra i docenti di ciascun team. Si curerà, naturalmente, che lo stesso non "insista" sulle aree di impegno curricolare dei docenti "specializzati" di L.S.

    L’insegnamento della L.S sarà diretto da insegnanti specializzate, nell’ambito del modulo di appartenenza, nelle classi IV/A, IV/B, IV/C, IV/D e V/C ("FERROVIA"); II/A, II/B, III/A, IV/A, V/A e V/B ("PEZZAPIANA"), II ("SAN VITALE"); sarà diretto da n° 2 insegnanti specialiste nelle classi II/A,II/B,II/C, II/D, III/A, III/B, V/A, V/B e V/D ("FERROVIA"); III, IV e V ("SANVITALE").

    Nelle classi IV/A, IV/B e IV/D del plesso "FERROVIA" si attiverà l’insegnamento della lingua FRANCESE; le altre classi saranno interessate all’insegnamento della lingua INGLESE.
     
     
     

    c) Articolazione delle attività di docenza

    L’attività di servizio troverà sviluppo attraverso l’impiego di n. 22 ore settimanali, che potranno essere gestite secondo modalità di articolazione flessibile, anche su basi diverse da quella settimanale, in funzione delle esigenze di:

    Ciascun team-docente di modulo provvederà a pianificare gli impegni di gestione della flessibilità attraverso:
        a. l’attività di programmazione didattica modulare, in relazione alle esigenze di ridistribuzione dei tempi del
            curricolo disciplinare;
        b. progetti specifici, da sottoporre all’approvazione del Collegio dei Docenti, per le attività di
            recupero-consolidamento e per l’integrazione curricolare.
    Tali progetti, per i quali si tenderà a costituire gruppi di conduzione e gestione operativa implicanti il concorso di più moduli-classe, dovranno essere elaborati e consegnati alla Direzione Didattica entro la data già indicata al precedente punto 2.2.2., per la predetta approvazione. In mancanza dei medesimi o in assenza della prevista delibera di approvazione, tutte le ore di contemporaneità, comunque desumibili dall’articolazione degli impegni orari di ciascun docente nei rispettivi moduli, saranno poste a disposizione della comunità scolastica per sopperire alle esigenze di supplenza breve (periodi non superiori a 5 giorni), prioritariamente nello stesso modulo e, subordinatamente, nello stesso plesso di appartenenza.

    Eventuali prestazioni aggiuntive, rese necessarie (solitamente nelle fasi di conclusione del quotidiano servizio didattico) dall’esigenza di comunque garantire il completamento dell’orario di lezione, nella classe affidata per supplenza breve, saranno recuperate esclusivamente in costanza di successive situazioni di contemporaneità non implicanti la diretta conduzione di attività di insegnamento.


     
     

    d) Programmazione didattica

    Le attività di programmazione delle attività didattiche modulari troveranno esplicazione attraverso l’impiego di n. 2 ore e 40 minuti (dalle 16.30 alle 19.10) settimanali, nell’arco di cicli settimanali della durata di n. 3 settimane consecutive e con l’utilizzazione del LUNEDI’ (nel primo trimestre), del MARTEDI’ (nel secondo trimestre) e del GIOVEDI’ (nell’ultimo periodo dell’anno scolastico).
     

    3.2  Gestione dei tempi (Scuola materna)

    3.2.1  I tempi del curricolo

    Le attività didattiche avranno sviluppo secondo le seguenti determinazioni orarie già definite con atto deliberativo del Consiglio di Circolo:

    Sulla base di specifiche opzioni dei genitori (che all’uopo si provvederà a consultare nella prima settimana di avvio dell’anno scolastico), si disporranno, in via definitiva, i tempi di funzionamento delle scuole nella giornata del sabato, che potranno eventualmente azzerarsi, in ciascuno dei plessi del Circolo, o limitarsi a quote orarie tali da ridurre il numero delle sezioni da costituire nella giornata in parola. Ciò consentirà di provvidamente ampliare i tempi di contemporaneità docente negli altri giorni di impegno didattico. Tale ampliamento si cercherà di prioritariamente garantire alle sezioni ospitanti alunni della fascia d’età dei 3 anni.

    Sarà chiesto ai genitori, in caso di erogazione del servizio educativo, parziale o totale, nella giornata del sabato, il rispetto degli orari scolastici, fatte salve le tolleranze previste per gli altri giorni (arrivo a scuola non oltre un’ora, per "Ferrovia", non oltre tre quarti d’ora, per "Pezzapiana" e "San Vitale"; prelievo degli alunni non prima di un’ora rispetto all’orario di conclusione delle attività); sarà inoltre prevista la decadenza dalla frequenza nella giornata in parola dopo tre sabati consecutivi di assenza ingiustificata. Tanto, al fine di impedire che le attività del sabato si riducano a mero intrattenimento, a causa di quegli elementi di discontinuità e di occasionalità che potrebbero vanificarne l’irrinunciabile funzione pedagogica.
     
     
     

    3.2.2  I tempi della docenza

    Si ritiene opportuno evitare qualsivoglia ripartizione, tra le insegnanti, dell’impegno didattico in sfere di competenza, declinate per Campi di Esperienza o in base ad altri paradigmi, nella convinzione che l’unità dell’insegnamento – valore fondamentale nella scuola per l’infanzia – meglio può essere garantita da una didattica imperniata su percorsi ed unità progettuali frutto di continua ‘negoziazione’, interazione e confronto tra le insegnanti delle sezioni e di una costante integrazione/armonizzazione delle rispettive disposizioni, attitudini e competenze.

    L’insegnamento della "RELIGIONE", di tipo "specialistico" in quasi tutte le sezioni del Circolo, impegnerà - ordinariamente – per un’ora e trenta minuti settimanali l’area del curricolo secondo rotazioni determinate dall’alternanza delle insegnanti sui turni di servizio.

    Le insegnanti provvederanno a pianificare gli impegni di gestione della flessibilità attraverso: Sarà in ogni caso possibile, in ragione di accertate esigenze, anche solo connesse alla conduzione del curricolo ordinario, adottare, previa comunicazione alla Direzione Didattica, misure ed accorgimenti, anche temporanei, atti a generare forme di flessibilità nella gestione dell’orario di servizio delle insegnanti che operano su sezioni parallele o su altre forme di aggregazione intersezionale, senza necessariamente coinvolgere tutte le sezioni del plesso di appartenenza.
      Al fine di coniugare e conciliare l’esigenza di offrire un positivo riscontro a quelle famiglie che, per esigenze di lavoro o per altre necessità, esprimono il bisogno, spesso ricorrente, della fruizione di un tempo-scuola non eccessivamente scandito da preclusioni e rigide interdizioni, con l’irrinunciabile necessità di garantire in ogni caso l’esplicarsi di chiare valenze formative nel succedersi di ciascun segmento del vissuto scolastico, non affidando all’estemporaneità del mero intrattenimento gli stessi momenti solitamente destinati ad impegni di routine o di assistenza-vigilanza, si assume di dar corso a modalità di organizzazione che, nel consentire una più duttile ed ampia articolazione dei tempi da impegnare per l’accoglienza e per il congedo degli alunni, tali tempi caratterizza e valorizza sul piano pedagogico-formativo, con attività significative, da programmare-gestire secondo approcci di tipo collegiale e comunitario all’interno di ciascun plesso, come configurato nel seguente prospetto:
     
    PLESSI Orario servizio insegnanti Orario accoglienza Orario congedo Attività da preferire Spazi materiali
    FERROVIA -Settimana di 5 ore al giorno (sabato libero);

    -Settimana di 4 ore al giorno (sabato lavorativo). 

    Dalle 7.55 alle 9.00

    (dalle 7.55 alle 8.30: presenza di solo tre insegnanti) con turnazione a giorni alterni

    Dalle 15.15 alle 16.15 -Ludica libera;

    -Lettura immagini;

    -Conversazioni;

    -Ritmica e ascolto musicale;

    -Teatro dei burattini;

    -Raccolta e distribuzione buoni mensa previa predisposizione di appositi contenitori.

    -Salone/atrio;

    -Aula comune.

    -Schede di lettura immagini;

    -Riviste;

    -Registratore audio;

    -Registratore video;

    -Televisore;

    -Teatro dei burattini;

    -Scatole e buste.

    PEZZAPIANA

    e S. VITALE

      Dalle 8.10 alle 9.00

    con turnazione a giorni alterni.

           
      • Ne consegue che la giornata scolastica-tipo avrà il seguente sviluppo:
    - Attività scelte tra quelle programmate per l’accoglienza e il congedo
    - Momento comunitario di spiritualità
    - Rientro nelle sezioni di appartenenza
    - Attività didattiche curricolari
    - Attività ludica in sezione
    - Riordino
    - Attività intersezionali
    - Pratiche igieniche e preparazione per il pranzo
    - Consumazione pasti
    - Attività ludica libera nel salone/atrio
    - Rientro nelle sezioni di appartenenza ed attività didattiche curricolari
    - Attività previste per l’accoglienza e il congedo e riordino aula


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    3.3  Gestione degli spazi

    La presenza, nei plessi del Circolo, di una varietà di spazi d’uso comune alla scuola elementare e alla scuola materna pone l’esigenza di un impegno costante di coordinamento gestionale che andrà risolto con spirito comunitario e con la più ampia disponibilità alla reciproca comprensione delle rispettive esigenze e peculiarità operative. Il riconoscimento delle rispettive ‘diversità’ dovrà comunque tradursi in una frequente e positiva integrazione di itinerari e percorsi e sul piano della progettualità e su quello della operatività, anche attraverso lo scambio e il concorso di apporti e competenze.
     
     

    3.3.1  Scuola Elementare

    Le scuole del Circolo dispongono dei seguenti spazi:
     

    FERROVIA
    PEZZAPIANA
    SAN VITALE
    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -PALESTRA

    - LABORATORI (multimediale, linguistico, scientifico, grafico-espressivo e manipolativo – alcuni già attrezzati e fruibili, altri in via di allestimento -)

    -SPAZI utilizzabili per la ricreazione (saloni/atri) e per la refezione (ad integrazione della limitata ricettività del refettorio)

    -TEATRINO

    -REFETTORIO

    -SALA PROIEZIONI 

    -SALA LETTURA

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILI

    -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce)

    -OASI ECOLOGICA (realizzata grazie all’azione progettuale di alcune classi del plesso e la collaborazione del Comune e del WWF)

    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -SALONE (in comune con la scuola materna)

    -SPAZI utilizzabili per la ricreazione e l’esercizio motorio (atri) 

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILI

    -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce)

    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -ATRIO (utilizzabile per la ricreazione e l’esercizio motorio)

    - AULA POLIFUNZIONALE (utilizzabile anche dalla scuola materna)

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILE (non utilizzabile

    per la presenza di sconnessioni ed asperità)

    L’uso dei laboratori sarà regolamentato da un orario da approntare sulla scorta delle richieste degli interessati. L’uso della palestra sarà disciplinato da un apposito orario, che terrà conto dei tempi impegnati presso ciascun modulo per l’Educazione Motoria. L’uso del teatrinoscolastico sarà consentito, previa richiesta alla Direzione Didattica, solo in orario pomeridiano a classi singole e/o aggregate, per non più di due volte, nelle fasi di allestimento di performances o di altro tipo di rappresentazione scenica.
     

    3.3.2  Scuola Materna

    Le scuole del Circolo dispongono dei seguenti spazi:
     

    FERROVIA
    PEZZAPIANA
    SAN VITALE
    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -ATRIO

    -AULA COMUNE POLIFUNZIONALE

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILI

    -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce)

    -OASI ECOLOGICA

    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -SALONE (in comune con la scuola elementare)

    -SPAZI utilizzabili per la ricreazione e l’esercizio motorio (atri)

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILI

    -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce)

    SPAZI INTERNI:

    -AULE

    -AULA POLIFUNZIONALE (in comune con la scuola elementare)

    SPAZI ESTERNI:

    -CORTILE (non utilizzabile per la presenza di sconnessioni ed asperità)


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    3.4  Ricognizione e gestione delle risorse umane e strumentali (istituzionali ed
           extraistituzionali)
     

        La scuola intende…

  • Valorizzare le competenze professionali del personale in servizio; è, a tal fine prioritario che, nell’assegnazione dei docenti alle classi/sezioni e alle attività, il direttore didattico si riferisca ai principi dell’efficacia, dell’economicità e della funzionalità, non disgiunti da quello della continuità didattica ed operativa da riferire all’opportunità del mantenimento del più alto grado possibile di permanenza dei docenti e nelle classi di passaggio e nelle rispettive sedi di servizio; va in ogni caso consentito, compatibilmente con le possibilità di collocazione esistenti, il passaggio ad altre sedi di servizio del Circolo, diverse da quella di appartenenza, dietro eventuale richiesta, come peraltro previsto ai commi 5 e 5bis dell’art. 21 del CCND del 20/1/1999, che reca norme sulle modalità di assegnazione dei docenti ai plessi e alle attività del Circolo.

  • Favorire rapporti collaborativi tra scuola e famiglia, individuando genitori dotati di competenze in campi specifici;
  • Usufruire della disponibilità dei nonni per compiti di vigilanza durante l’ingresso e l’uscita degli alunni;
  • Avvalersi dei servizi forniti dalle associazioni del volontariato, di enti ed istituzioni presenti sul territorio anche attraverso forme di collaborazione e cooperazione mirate alla crescita civile e culturale dell’utenza e della comunità locale;
  • Servirsi degli apporti e dei contributi delle altre scuole, promovendo ed aderendo ad iniziative di costituzione di reti progettuali, gestionali ed organizzative volte a potenziare ed arricchire la qualità del servizio e l’offerta formativa;
  • Ricercare ed accogliere consulenze, collaborazioni, proposte di integrazione dell’offerta formativa, che possano contribuire a generare risposte sempre più funzionali alle attese e ai bisogni formativi dell’utenza;
  • Ricercare supporti strumentali ed economici, attivando canali di finanziamento e sostegno non solo di carattere istituzionale; saranno allora sollecitati ed accolti contribuzioni ed aiuti dalle famiglie e da privati nonché forme di patrocinio (da enti pubblici) e sponsorizzazione (da aziende) in virtù di impegni ed iniziative che, per l’eminente impatto culturale sul ‘sociale’, possano costituire tramite di crescita dell’identità e della visibilità del Circolo, attirando, nel contempo, l’attenzione e l’interesse dell’extrascuola.

  • Sarà allora necessario approntare, con l’uso di strumenti adeguati, un articolato repertorio di già sperimentate opportunità, in fatto di risorse, nonché delle possibilità di concorso operativo, la cui ampiezza e tipologia andranno attentamente verificate con specifico riferimento ai campi di possibile ricaduta e ‘spendibilità’ nella definizione ed organizzazione del servizio formativo.

    Sarà prioritario mirare, nell’uso delle risorse finanziarie, alla crescita delle capacità progettuali della scuola, all’ampliamento e al miglioramento della formazione in servizio del personale e all’aquisizione di più ampie e qualificate dotazioni strumentali.

    Tali dotazioni, pur in via di notevole incremento, soprattutto nel campo della multimedialità, risultano tuttora insufficienti ed inadeguate.

    Le scuole del Circolo sono invero fornite di poco e, per gran parte, obsoleto materiale didattico, che sostanzialmente si riduce alla disponibilità di alcuni mangianastri, di apparecchi televisivi e videoregistratori, di una sola lavagna luminosa, di due fotoriproduttori, di alcune dotazioni di materiale di facile consumo, soprattutto nella scuola materna. Non di poco rilievo è, invece, il materiale bibliografico disponibile, che tuttavia richiede un opportuno intervento di ricatalogazione ed una necessaria integrazione, per aggiornarlo alle esigenze di continua revisione e ridefinizione della didattica e della complessiva organizzazione dei servizi di istituto.


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    3.5  Programmazione educativa e didattica (modalità e tempi)

    3.5.1  Scuola Elementare

    Sulla scorta delle esigenze formative e dei principi organizzativi, enucleati con il presente P.O.F., i Team elaboreranno, per classi parallele e per ambiti disciplinari, nelle prime settimane di lezione, la programmazione annuale relativa alle linee essenziali e agli indicatori specifici delle varie discipline.

    Le elaborazioni programmatiche prodotte dai vati team saranno successivamente oggetto, in sede di Consiglio di Interclasse, nella sua componente tecnica (previa articolazione del medesimo per ambiti di insegnamento), di un’azione di confronto attraverso la quale pervenire alla elaborazione (e alla relativa temporizzazione) di obiettivi minimi di apprendimento comuni ad ognuna delle classi parallele del Circolo. Tali obiettivi costituiranno riferimento di base per le azioni di verifica quadrimestrali.

    Prima dell’inizio delle lezioni saranno state, intanto, predisposte prove d’ingresso articolate per classi ed ambiti di insegnamento.

    Nell’arco delle prime tre sedute di programmazione i docenti di ogni modulo si accorderanno, inoltre, sulla metodologia e sullo stile di insegnamento (gestione dell’autorità, armonizzazione dei comportamenti nei confronti di eventuali fenomeni di esuberanza e apatia da parte degli alunni, utilizzazione delle ore settimanali di programmazione, gestione delle ore di contemporaneità, correzioni dei compiti, utilità e qualità dei compiti per casa, utilizzazione di spazi e tempi, etc......); si concorderà, cioè, un patto regolatore dei propri impegni e dei rispettivi stili di docenza.

    Strumenti della programmazione didattica

    Gli impegni predetti troveranno attuazione attraverso la produzione di un documento di Programmazione educativa con l’enucleazione di obiettivi disciplinari comuni alle classi del Circolo, a partire dai quali si produrranno le articolazioni programmatiche per le varie classi e gli obiettivi minimi di apprendimento su enunciati. Saranno, all’uopo, utilizzati strumenti individuali ( i Giornali dell’insegnante) e collegiali (le Agende della programmazione e dell’organizzazione didattica).

    Come per il passato, il Giornale riporterà la Programmazione didattica annuale, scandita per bimestri, gli eventuali adeguamenti apportati, le osservazioni sistematiche nonché l’orario delle attività. La dimensione collegiale, invece, sarà concordata e realizzata attraverso l’Agenda del Modulo, vero strumento strategico per tendere all’unitarietà dell’azione educativa. In essa, infatti, si farà menzione del P.O.F. e dei Piani di attività disciplinari, ma più ancora sarà documentata l’attività svolta negli incontri settimanali. Saranno riportate, cioè, le tematiche affrontate (a livello educativo, metodologico e didattico) e le decisioni assunte a livello collegiale, per la regolazione continua della programmazione e del funzionamento didattico delle classi. Inoltre, verranno evidenziate le informazioni acquisite nel rapporto con le famiglie ed, eventualmente, con gli operatori socio-sanitari, soprattutto al fine di approntare collegialmente interventi individualizzati a favore di alunni in ritardo di apprendimento ed azioni di sostegno a vantaggio di bambini disabili. Saranno altresì concordati eventuali arricchimenti curricolari e/o possibili partecipazioni alla realizzazione di progetti deliberati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Circolo.
     
     

    3.5.2  Scuola Materna

    Le insegnanti elaboreranno, ad inizio di anno scolastico, la programmazione di Circolo che fisserà i traguardi formativi relativi ai ‘campi di esperienza’ proposti dal curricolo; elaboreranno poi, attraverso forme di impegno partecipativo e collaborativo, le programmazioni didattiche di sezione. Tale impegno si tradurrà nella stesura di un documento di pianificazione delle attività, che, opportunamente preceduto dalla elaborazione e dalla somministrazione di opportune prove di ingresso, enucleerà:

    Tale impegno acquisterà i caratteri della specificità nella collaborazione tra sezioni parallele con la pianificazione di:

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    3.6  Verifica e valutazione (modalità e tempi)

    Affinché gli impegni di programmazione didattica e gli stessi interventi di verifica dei percorsi formativi e di valutazione dei risultati possano fondarsi su elementi certi di conoscenza dei bisogni formativi degli alunni, sarà opportuno che nei giorni di avvio delle attività didattiche ed educative si attivino momenti di accurata ricognizione dei ‘livelli di partenza’ in fatto di dotazioni, competenze ed abilità, somministrando le prove di ingresso previamente predisposte con le modalità indicate al precedente punto 3.5.1. Per i successivi impegni di verifica/valutazione, si prevedono due modalità di accertamento:

    - la rilevazione degli apprendimenti (con valenza formativa e sommativa) in riferimento all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze nei vari campi disciplinari;

    - la valutazione dei processi formativi.

    La rilevazione (con valenza formativa) degli apprendimenti verrà effettuata, avendo funzione regolativa oltre che ricognitiva, in corso d’opera, con riferimento, cioè, ai vari percorsi di insegnamento-apprendimento programmati, attraverso prove di controllo predisposte dai singoli docenti individualmente o collegialmente (nel caso di verifica di attività aventi carattere di trasversalità disciplinare).

    Le rilevazioni, con prevalente funzione ricognitivo-sommativa, avranno svolgimento entro la conclusione di ciascun quadrimestre attraverso la somministrazione nelle singole classi/sezioni di comuni prove di controllo di obiettivi minimi di insegnamento - apprendimento, all’uopo predisposte in sede di Consigli di Interclasse/Intersezione, articolati per gruppi di ambito/campi di esperienza.

    Le prove elaborate nel corso dell’anno scolastico saranno conservate, perché opportunamente si costituisca una "banca dati" sulla valutazione utilizzabile anche negli anni scolastici a venire.

    La valutazione degli esiti formativi avrà cadenza quadrimestrale e sarà svolta, con l’intervento e il contributo di tutti i docenti di ciascun modulo – classe/sezione, sulla scorta dei progressi compiuti dagli alunni negli apprendimenti ( alfabetizzazione culturale) nonche’ con l’ausilio di una specifica scheda di osservazione concernente:


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    3.7  La continuità orizzontale e verticale

    3.7.1  Continuità orizzontale

    La scuola intende attivare rapporti di collaborazione e di cooperazione con le altre agenzie esistenti nel proprio bacino d’utenza (parrocchia, associazioni sportive e culturali, industrie, artigianato, istituti di credito, ospedale), sia per favorire il costituirsi di una linea di continuità e di coerenza deontologica, all’insegna dei valori dell’interscambio e della civile convivenza, nello sviluppo e nell’intreccio delle rispettive prestazioni e funzioni, sia per promuovere e stimolare il concorso integrato di opportunità culturali e strumentali, necessario perché si costituiscano le condizioni ottimali per il miglioramento costante e la crescita dell’offerta formativa.

    Saranno, inoltre, in particolar modo curati l’incontro e l’integrazione formativa scuola-famiglie, nella consapevolezza della centralità, nella educazione delle giovani generazioni, di una non incerta armonizzazione dello ‘specifico’ formativo della famiglia, fattore primario e naturale di costruzione delle dimensioni affettive ed etico-relazionali della personalità in sviluppo - pur nelle problematiche attuali contingenze di crisi diffusa di tale istituzione – con lo ‘specifico’ istituzionale della scuola, fonte e presidio fondamentale di alfabetizzazione culturale.

    Si curerà, in particolare, di promuovere le seguenti attività:

    - presentare i progetti che arricchiscono l’offerta formativa e richiedere eventuali collaborazioni
      previa ricognizione di apporti e competenze spendibili;

    - indicare e chiedere orientamenti su specifiche iniziative di supporto dell’azione formativa (ad
      esempio, visite e viaggi di istruzione);

    - esporre gli intenti progettuali riguardanti l’integrazione degli alunni disabili esplicitando
      modalità organizzative ed operative;

    - dichiarare i criteri e le modalità degli interventi di verifica e valutazione;

    - dare e ricevere informazioni sugli alunni;
     

    - dare comunicazioni circa la resa formativa degli alunni;

    - raccogliere pareri, aspettative, proposte;

    - concordare eventuali forme di collaborazione.
     
     

    3.7.2  Continuità verticale

    "…Continuità del processo educativo – si afferma nel D.M. 10/11/92 - …non significa né uniformità né mancanza di cambiamento ma, piuttosto, progettazione di un percorso formativo, articolato ed organico, secondo una logica di sviluppo coerente. In questa ottica la scuola elementare è tramite tra il segmento che la precede ed il segmento che la segue, pur essendo comune la finalità alla quale insieme tendono: la formazione integrale della personalità dell’alunno".

    Tale finalità verrà perseguita in diversi modi e a diversi livelli.

    Si costituirà, su designazione dei Collegi dei Docenti della Scuola Elementare, della Scuola Materna e della Scuola Media che insistono sul bacino d’utenza di Benevento-Ferrovia, un Gruppo di Lavoro Unitario per la Continuità (G.L.U.C.) con il compito di elaborare proposte operative in base alle quali i medesimi Collegi programmeranno piani di intervento atti a promuovere la continuità.

    Tale gruppo si impegnerà a favorire:

    Promuoverà: Al termine dei percorsi formativi delle scuole del Circolo si trasmetteranno alla Scuola Media una scheda personale per ciascun alunno approvata dai Collegi dei Docenti delle Scuole Materna ed Elementare, contenente notizie relative alla ‘storia’ personale degli alunni, alle rispettive esperienze di formazione e alle abilità acquisite.

    Si darà, infine, attuazione, prima dell’inizio delle lezioni, ad uno specifico ‘progetto- accoglienza’, redatto dal G.L.U.C. che ha operato nell’anno scolastico 1998/99 per l’inserimento degli alunni nelle classi PRIME elementari che andranno a formarsi, nel Circolo, per l’anno scolastico 1999/2000. Per lo stesso si prevedono le seguenti articolazioni programmatiche:
     
     

    MOTIVAZIONI:


    OBIETTIVI:

    • promuovere processi di familiarizzazione con i nuovi ambienti di apprendimento;
    • verificare i dati di conoscenza acquisiti dalla scuola materna e dalle famiglie;
    • fissare intese con le famiglie;
    • delineare una prima mappa dei ‘punti di partenza’ e dei bisogni formativi.


    DURATA DEL PROGETTO:


    ATTIVITA’:

    ORARIO DELLE ATTIVITA’: OPERATORI COINVOLTI: L’attuazione del progetto sarà preceduta, nei primi giorni di settembre, da un incontro informativo tra i docenti interessati ed i genitori degli alunni. Si provvederà, inoltre, prima dell’avvio, a rendere gioiosi ed accoglienti gli ambienti della scuola.


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    4. AREA DELLA RICERCA E DELLA FORMAZIONE

    Nella nuova prospettiva dell’autonomia non si può non parlare di ricerca (in particolare di quella forma di impegno euristico che, per riferirsi agli immediati bisogni di controllo e regolazione continua dei concreti contesti di esperienza, assume la denominazione di ‘ricerca-azione’) e delle connesse esigenze di formazione, in quanto strumenti di certo insostituibili per affrontare le dimensioni della complessità, della problematicità e del mutamento, che caratterizzano le attuali dimensioni di esistenza e, in particolare, la scuola, che, non più relegata nel ruolo di passiva agenzia di trasmissione di contenuti e valori precostituiti, si propone quale responsabile presidio della mediazione educativa, funzionale ai reali bisogni di crescita e di sviluppo dell’individuo e della comunità.

    Ed invero la ricerca-azione è il mezzo che ci rende capaci di coniugare efficacemente la proposta culturale e didattica al mutare dei contesti e delle dinamiche di micro e macro-sistema (alunno, gruppo-classe/sezione, condizionamenti-risorse, nuovi bisogni ed emergenze formative), consentendo di riflettere criticamente, ipotizzare soluzioni, approntare strumenti e strategie, verificare riscontri ed esiti. In tal senso, essa si identifica pienamente col ‘fare scuola’, con la prassi didattica ed educativa, pur assumendo, rispetto a fatti e dimensioni nuovi e nodali, una propria dimensione di specificità operativa, volta a costituire riferimenti utilmente generalizzabili. La formazione, intesa come formazione in servizio strettamente riferita alle esigenze di costruzione di una professionalità consapevole e ‘in divenire’, si porrà, allora, come irrinunciabile supporto al ricercare e all’agire, in quanto momento di definizione costante delle coordinate culturali della docenza, nel suo specifico definirsi e contestualizzarsi, e di confronto dialettico con altre esperienze, con i saperi e le competenze acquisiti ‘sul campo’ e/o in contesti sperimentali, con la frontiera, infine, della ricerca socio-psico-pedagogica. E’ quanto impone di rifuggire da soluzioni e scelte che, e negli aspetti di merito ed in quelli di tipo organizzativo e metodologico, rischiano di generare vaghezza e dispersione o di risolversi in forme di mero accademismo. Sarà allora opportuno rilevare, per ogni iniziativa di formazione in servizio, gli autentici bisogni formativi dei docenti, anche al fine di non deludere aspettative, interessi, motivazioni, elementi imprescindibili di un impegno sostanzialmente mirato ad elevare la qualità dell’offerta pedagogica e a garantire l’efficienza e l’efficacia dei percorsi di formazione.


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    Ciò premesso si propone di attivare:


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    5. AREA DELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO E
        DELL’INTEGRAZIONE

    Emerge, come si è già rilevato in apertura di questo documento, in maniera rilevante, un diffuso disagio, soprattutto in alcuni bambini, che spesso si traduce in svariate forme di disadattamento scolastico. Non di ampio rilievo numerico, invece, la presenza di alunni portatori di handicap, che, tuttavia, comprende, in quanto a tipologia e gravità, situazioni di disabilità notevolmente problematici.

    Tali realtà richiedono interventi specifici e settoriali.


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    5.1  Prevenzione e cura del disagio

    Le cause del disagio scolastico e della relativa permanenza, sia interne che esterne alla scuola, sono molteplici:

    Per la prevenzione e la compensazione del disagio e delle connesse forme di problematica partecipazione al vissuto scolastico e di insuccesso formativo, si ritiene opportuno che la più ampia attenzione sia convogliata su specifiche, puntuali forme di ricognizione (anche in presenza di sistematiche possibilità di intervento che, in questo campo, potranno essere assicurate dal referente per la dispersione scolastica) e sulla qualità degli interventi didattici ed educativi. Si attiveranno allora attività di ricerca e documentazione, anche attraverso la somministrazione di questionari anonimi, per il monitoraggio dei fenomeni in parola.

    Si creerà una banca-dati che mirerà alla divulgazione di esperienze e metodologie e al confronto con quelle di altre scuole per arricchire e potenziare le possibilità di intervento.

    Per stimolare i processi di rimotivazione, negli alunni, si darà ampio spazio ad attività di laboratorio e di rinforzo-recupero, con ampio impegno di orario aggiuntivo rispetto a quello del curricolo ordinario. In particolare, si attiveranno laboratori musicali, grafico-pittorico, multimediale, teatrale; si avvieranno con estrema puntualità le attività del CENTRO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE in orario extracurricolare; ci si avvarrà, all’uopo, delle competenze e delle risorse presenti sia all’interno del Circolo che all’esterno, anche al fine, come s’è detto, di ottimizzare nel suo complesso l’offerta formativa; si promuoveranno incontri di informazione/formazione dei genitori, con la partecipazione di esperti, in particolare per la conoscenza e il trattamento delle situazioni di disagio.

    Il tutto mirerà a facilitare l’integrazione di tutte quelle forme di ‘diversità’ (culturale, etnica, sociale, da handicap) che sono, sostanzialmente, all’origine di disadattamento e devianze. A tal fine, saranno promosse e curate iniziative ed attività di raccordo con il territorio attraverso ogni possibile forma di collaborazione con le istituzioni socio-sanitarie, con la Parrocchia, con il volontariato, con i centri sportivi, con le associazioni culturali e di svago e con le famiglie.


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    5.2  Integrazione degli alunni portatori di handicap e attività di sostegno

    Prioritaria è l’esigenza di una pianificazione degli interventi differenziati attraverso l’elaborazione di piani educativi personalizzati sostenuti da adeguate diagnosi funzionali; necessario, a tal fine, il concorso operativo dell’ UNITA’ MULTIDISCIPLINARE dell’A.S.L., di cui al D.P.R. del 24/2/94.

    Occorre che i piani si articolino con riferimento alle potenzialità peculiari e alle specifiche situazioni evolutive di ciascun disabile e che risultino consapevolmente motivati da un deciso impegno di connessione con gli obiettivi e gli itinerari didattici previsti dai piani di lavoro delle classi di appartenenza.

    L’attività di sostegno va prevalentemente svolta in classe, in situazione di compresenza degli operatori didattici interessati (insegnante di classe + insegnante di sostegno), senza che si escluda l’intervento tutoriale in particolari casi e per particolari esigenze. Ciò determina l’integrazione e l’armonizzazione dei ruoli coinvolti, da tradurre in :

    1) attiva collaborazione non solo nell’impegno didattico differenziato bensì anche nella conduzione della complessiva azione didattica, predisposta per il gruppo classe, mediante frequenti momenti di scambio di metodi e funzioni, da opportunamente prevedere e programmare nei piani particolareggiati di classe;

    2) impegno comune per la mobilitazione di tutte le potenzialità disponibili a:

    L’impegno di pianificazione dell’attività di sostegno si svolgerà con le modalità e i tempi di seguito definiti:

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    6. INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI – OBIETTIVO

    Al fine di garantire il più ampio e soddisfacente esplicarsi delle finalità previste e degli impegni assunti con il qui definito Piano dell’Offerta Formativa e nella consapevolezza che l’azione di promozione e di gestione, che ne dovrà conseguire, assume indubbiamente aspetto di notevole ampiezza e complessità, si individuano le seguenti aree di enucleazione delle funzioni-obiettivo nel numero previsto dall’art. 37 del C.C.N.Integrativo del 3/8/1999 (tre dei quattro determinabili secondo i previsti parametri di complessità, dovendosi considerare di per sé quale funzione-obiettivo quella esercitata dall’insegnante vicario), da assegnare ad altrettanti docenti, secondo le modalità definite dallo stesso C.C.N.I., per lo svolgimento di compiti di coordinamento e di supporto organizzativo nei settori (da ritenere come fondamentali) di riferimento delle stesse aree: Circa le modalità di accesso alle predette funzioni saranno prioritariamente presi in considerazione requisiti riferibili ad esperienze ed attività svolte nei campi di attinenza alle aree di impegno su riferite rispetto a titoli di carattere accademico e culturale, nonché la dichiarata disponibilità, da parte degli aspiranti al conferimento delle medesime, ad assumere l’impegno a fare oggetto di dettagliata programmazione, contenente una concreta determinazione di obiettivi ed indicatori, e di frequente monitoraggio (con cadenza almeno bimestrale), la propria attività nonché di presentare al Collegio dei Docente, alla conclusione dell’anno scolastico, una dettagliata relazione relativa alle attività svolte e ai risultati conseguiti.


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    7. PIANO DELLE ATTIVITA’

    A: Attività funzionali all’insegnamento

    (attività individuali non quantificabili) Per gli insegnanti elementari troverà esplicazione con i tempi e le modalità previsti alla lett. d) del precedente punto 3.1.2; per le insegnanti di scuola materna sarà oggetto di impegno negli spazi successivamente previsti per i CONSIGLI DI INTERSEZIONE (in seduta tecnica).
    Organi impegnati Attività Date Orario
    Consigli di interclasse/intersezione in seduta plenaria Verifica prog.; pianificazione impegni dei CDI, proposte operative Da definire (per n. 4 sedute e con l’impegno di complessive 8 ore; per la scuola materna solo 2 sedute; le altre 2 saranno impegnate come sedute tecniche) 16.30/17-18.30/19
    Consigli di Inteclasse/Intersezione (in seduta tecnica, per ambiti disciplinari e 

    campi di esperienza) 

    Predisposizione prove di verifica 17/1/2000 e

    2/5/2000

    16.30

    19.30

    (n. 6 ore)

    Collegio dei docenti P.O.F. e prog. Educativa Mese di settembre Già utilizzate 15 ore
      Altri impegni istituzionali 7/10/99 +

    altre date: da definire, per complessive 11 ore

    16.30-18.30
    Team modulari/team di sezione Valutazione alunni (scrutini, per la scuola elementare) 3/2/2000 16.30/19.00
    4/2/2000 17/19.30
    Scrutini finali (scuola elem.) Date da definire per non più di 2 sedute, impegnanti complessivamente 6 ore.
    Valutazioni finali (sc. Mat.) 12 e 14 giugno 2000 Dalle 16.30 alle 19.30

     
     
     
    Modalità Date orario
    Assemblee di classe/sezione 26/10/99 (per elezione consigli di interclasse/intersezione) 16.30-19.30
    Colloqui (per segnalazione profitto e comportam.alunni) Da definire (per complessive 5 ore) Dalle 16.30 o dalle 17.00
    Comunicazione esiti quadrimestrali (scrutini, per sc.elem.;

    valut. alunni, per sc.mat)

    10/2/2000 (sc.elem.)

    11/2/2000 (sc.materna)

    Dalle 16.30 alle 19.30

     

    B. Attività aggiuntive funzionali all’insegnamento

    Si identificheranno in:

    C: Attività aggiuntive di insegnamento

    Saranno svolte in orario eccedente quello istituzionalmente previsto per l’impegno curricolare e riguarderanno attività ed esperienze opzionali con prevalente carattere di laboratorialità da programmare nell’ambito dei progetti di integrazione e di arricchimento del curricolo.

    La relativa quantificazione sarà determinata con riferimento alla complessità degli impegni programmati e alle conseguenti esigenze operative di ciascun gruppo di progetto nonché in ragione delle compatibilità finanziarie definite in sede di deliberazione del Consiglio di Circolo.

    Le attività in parola dovranno iniziare a partire dalla metà di novembre ’99, per concludersi entro non oltre il mese di aprile 2000.
     
     

    D. Attività di formazione in servizio

    Riguarderanno, in particolare, gli impegni di formazione previsti all’ultimo cpv del precedente punto 4. Saranno oggetto di specifica progettazione e determinazione quantitativa da parte del COLLEGIO DEI DOCENTI.


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    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Benevento, 14/10/1999
    IL DIRIGENTE SCOLASTICO
    (Dr Antonio Mario VERDINO)
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